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BORSE ASIA-PACIFICO - Indici in forte calo, sale Shanghai su Pmi

Pubblicato 02.03.2009, 08:49
Aggiornato 02.03.2009, 08:55

---------------------------------------------------------------- INDICE ORE 8,40 VAR% CHIUSURA 2008 MS A-P exJ <.MIAPJ0000PUS> 205,78 -3,94 247,35 HONG KONG <.HSI> 12.366,16 -3,48 14.387,48 SINGAPORE <.FTSTI> 1.541,64 -3,34 1.761,56 TAIWAN <.TWII> 4.425,83 -2,88 4.591,22 SEOUL <.KS11> 1.018,81 -4,16 1.124,47 SHANGHAI COMP <.SSEC> 2.093,447 +0,51 1.820,80 SYDNEY <.AXJO> 3.350,10 -2,82 3.722,30 INDIA <.BSESN> 8.694,84 -2,21 9.647,31 ----------------------------------------------------------------

MILANO, 2 marzo (Reuters) - Con l'unica eccezione di Shanghai, le borse asiatiche accusano le perdite di venerdì scorso di Wall Street, scendendo ai minimi di sei anni senza riuscire a scorgere all'orizzonte nessun barlume di sollievo.

Sono le preoccupazioni finanziarie le protagoniste di oggi, capaci di spingere in forte calo la borsa di SEUL, seguita a ruota da HONG KONG e SINGAPORE.

"Di pari passo con il deterioramento dell'economia americana, il Giappone e le altre economie asiatiche saranno copite una o due volte più duramente per l'impatto sui titoli legati al manifatturiero", commenta Masayoshi Okamoto, di Jujiya Securities a Tokyo.

In queste condizioni è difficile credere che le decisioni sui tassi della Bce e della Banca di Inghilterra questa settimana possano fare molto per convincere di nuovo ad acquistare.

"La combinazione dei dubbi sulla ripresa economica, di ulteriori cali degli utili e lo spettro di un'imminente nazionalizzazione di alcune delle più grandi banche americane si è rivelata un miscuglio tossico per i mercati", scrive in una nota Joost van Leenders, di Fortis Investments.

Intorno alle 8,40 l'indice regionale MSCI che esclude il Giappone <.MIAPJ0000PUS> scende ai minimi di tre mesi, cedendo quasi il 4%, mentre a Tokyo il Nikkei <.N225> ha chiuso in calo di oltre il 3,8%.

Tra i singoli listini è SEUL <.KS11> a segnare le perdite maggiori e a avvicinarsi ai minimi di chiusura di tre mesi, sul calo di banche e esportatori, mentre lo won continua a indebolirsi e a pesare sugli energetici.

Sono i finanziari a influire negativamente sui listini di HONG KONG <.HSI> e TAIWAN <.TWII> dove sono state digerite male le notizie provenienti dagli Stati Uniti che fanno temere vicine nazionalizzazioni di alcuni colossi bancari Usa e forti ripercussioni sulle banche locali.

Male anche SYDNEY <.AXJO>, ai minimi di chiusura dal dicembre 2003, trascinata al ribasso dai titoli minerari e finanziari dopo la revisione a 'negativo' decisa da Moody's sull'outlook di molte banche. I cupi dati economici nazionali sottolineano inoltre come il pericolo recessione continui ad incombere sulla nazione.

Non va meglio alla borsa INDIANA <.BSESN> alle prese non soltanto con le preoccupazioni per l'economia americana, ma anche con i timori sullo stato di salute dell'economia locale, con Reliance Industries , la maggiore società quotata indiana, scesa di oltre il 4%.

Solitaria in territorio positivo avanza invece SHANGHAI <.SSEC> resa ottimista dal rallentamento del deterioramento nel settore manifatturiero. L'indice Pmi Clsa, infatti, è salito a 45,1 a febbraio. I volumi degli scambi sono tuttavia molto ridotti, con molti investitori che preferiscono tenersi lontani dal mercato.

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