Investing.com - L’euro è ai minimi della seduta contro il dollaro questo giovedì, dopo i dati che hanno mostrato che la produzione industriale nella zona euro è scesa inaspettatamente ad ottobre.
Il cambio EUR/USD ha toccato 1,3742 ed è sceso dello 0,08% a 1,3773.
Supporto a 1,3739, minimo di mercoledì e resistenza a 1,3809, il massimo di mercoledì e di sei settimane.
L’Eurostat ha dichiarato che la produzione industriale nella zona euro è scesa dell’1,1% ad ottobre dal mese scorso. Gli economisti avevano previsto un aumento dello 0,3%.
La produzione a settembre è stata rivista ad un calo dello 0,2%, contro il previsto calo dello 0,5%.
Su base annua la produzione è salita dello 0,2%, contro le aspettative di un aumento dell’1,1% e dopo essere salita dello 0,2% nel mese precedente.
Il report ha mostrato che il calo della produzione è stato spinto da un calo del 2,4% negli ordinativi di beni durevoli, e da un calo del 4% nella produzione di energia.
le perdite dell’euro sono stati contrastati dal calo delle aspettative verso un ulteriore allentamento monetario da parte della BCE, dopo che la banca ha deciso di mantenere invariata la politica monetaria questo mese, dopo un taglio dei tassi a sorpresa a novembre.
Il dollaro continua ad essere sostenuto dalle aspettative che la Federal Reserve possa decidere di ridurre il programma di acquisti da 85 miliardi di dollari al mese durante il vertice della prossima settimana.
Il dollaro è stato sospinto dalle aspettative che possa essere raggiunto un accordo che possa spingere la Fed a iniziare a ridurre il programma di stimolo durante il vertice del 17 e del 18 dicembre.
L’euro ha cancellato i guadagni contro lo yen ed il franco svizzero.
Il cambio EUR/JPY è in salita dello 0,25% a 141,55, staccandosi dai massimi della seduta di 141,93, ma resta vicino al massimo di 5 anni di 142,15.
Il cambio EUR/CHF è in salita dello 0,03% a 1,2223, dopo essere salito ai massimi della seduta di 1,2245, in seguito alla conferma della SNB del tasso minimo di cambio sul franco a 1,20 per euro e il tasso di interesse di riferimento invariato a zero, come previsto, dopo l’ultimo vertice di politica monetaria dell’anno.
Il franco svizzero è “ancora in salita” ha affermato la banca.
Il cambio EUR/USD ha toccato 1,3742 ed è sceso dello 0,08% a 1,3773.
Supporto a 1,3739, minimo di mercoledì e resistenza a 1,3809, il massimo di mercoledì e di sei settimane.
L’Eurostat ha dichiarato che la produzione industriale nella zona euro è scesa dell’1,1% ad ottobre dal mese scorso. Gli economisti avevano previsto un aumento dello 0,3%.
La produzione a settembre è stata rivista ad un calo dello 0,2%, contro il previsto calo dello 0,5%.
Su base annua la produzione è salita dello 0,2%, contro le aspettative di un aumento dell’1,1% e dopo essere salita dello 0,2% nel mese precedente.
Il report ha mostrato che il calo della produzione è stato spinto da un calo del 2,4% negli ordinativi di beni durevoli, e da un calo del 4% nella produzione di energia.
le perdite dell’euro sono stati contrastati dal calo delle aspettative verso un ulteriore allentamento monetario da parte della BCE, dopo che la banca ha deciso di mantenere invariata la politica monetaria questo mese, dopo un taglio dei tassi a sorpresa a novembre.
Il dollaro continua ad essere sostenuto dalle aspettative che la Federal Reserve possa decidere di ridurre il programma di acquisti da 85 miliardi di dollari al mese durante il vertice della prossima settimana.
Il dollaro è stato sospinto dalle aspettative che possa essere raggiunto un accordo che possa spingere la Fed a iniziare a ridurre il programma di stimolo durante il vertice del 17 e del 18 dicembre.
L’euro ha cancellato i guadagni contro lo yen ed il franco svizzero.
Il cambio EUR/JPY è in salita dello 0,25% a 141,55, staccandosi dai massimi della seduta di 141,93, ma resta vicino al massimo di 5 anni di 142,15.
Il cambio EUR/CHF è in salita dello 0,03% a 1,2223, dopo essere salito ai massimi della seduta di 1,2245, in seguito alla conferma della SNB del tasso minimo di cambio sul franco a 1,20 per euro e il tasso di interesse di riferimento invariato a zero, come previsto, dopo l’ultimo vertice di politica monetaria dell’anno.
Il franco svizzero è “ancora in salita” ha affermato la banca.