ROMA (Reuters) - Il dato preliminare del Pil del secondo trimestre, fermo su base congiunturale, non ha sorpreso il ministero dell'Economia che parla di segnali noti da tempo che non mettono a repentaglio il controllo dei conti pubblici.
In una nota pubblicata sul sito, il Mef commenta il dato diffuso oggi da Istat di un Pil invariato rispetto al trimestre precedente ed aumentato dello 0,7% rispetto al secondo trimestre del 2015, con dati sotto le attese degli analisti.
"I segnali di un rallentamento globale dell'economia si andavano accumulando già da tempo", dice la nota segnalando che anche sono cresciuti ultimamente anche fattori di rischio geopolitico "che hanno un impatto negativo sulla crescita Italiana (tra questi minaccia del terrorismo, crisi dei migranti, Brexit)".
Tutti effetti, dice il ministero, noti da tempo, "quindi il dato di oggi non costituisce una sorpresa. Diverse fonti di governo, compreso il ministro dell'Economia e delle Finanze, avevano già segnalato che le stime di crescita formulate ad aprile con il Def sarebbero state messe in discussione da questo nuovo scenario". La stima di metà aprile vede la crescita 2016 del Pil a 1,2%.
Ma nonostante "la crescita sia più fragile del previsto, i conti pubblici sono sotto controllo, come evidenziato dall'andamento del fabbisogno del settore statale", dice il Mef ricordando che a fine settembre il governo presenterà nella nota di aggiornamento al DEF il nuovo quadro macroeconomico con le previsioni aggiornate.
In quella occasione "sarà possibile valutare i target per il rapporto deficit/pil e debito/pil".
Per il debito, in particolare, -- dice la nota -- la privatizzazione di Enav ha ottenuto un buon risultato nonostante il clima generale dei mercati e il piano di cessione di una ulteriore quota di azioni di Poste (MI:PST) italiane fornirà un contributo utile ad avvicinare gli obiettivi fissati ad aprile.