Investing.com – L’euro è in salita contro il dollaro statunitense questo venerdì, ma resta vicino al minimo di sei mesi dopo i dati ribassisti della zona euro, che hanno alimentato i timori sulle previsioni di crescita dell’area.
Alla chiusura degli scambi asiatici il cambio EUR/USD ha toccato 1,3219, il massimo della seduta; successivamente il cambio si è attestato a 1,3217, in salita dello 0,21%.
Supporto a 1,3161, minimo di giovedì e resistenza a 1,3290, massimo di giovedì.
L’euro è rimasto sotto pressione dopo i dati ufficiali
della zona euro che hanno mostrato ieri che l’indice PMI dei servizi è sceso a 48,6 da 47,3 a febbraio, contro le aspettative di un aumento a 49,2.
L’indice PMI della zona euro è sceso ad un destagionalizzato 47,8 da una lettura finale di 47,9 a gennaio. Gli analisti avevano previsto per l’indice un aumento a 48,4.
L’indice PMI manifatturiero tedesco è salito ad un destagionalizzato 50,1 a febbraio, contro una lettura di 49,8 a gennaio, per la prima volta in territorio d’espansione dopo 12 mesi ma al di sotto di un aumento previsto a 50,5.
Intanto il biglietto verde resta supportato dopo i verbali della Federal Reserve di gennaio che hanno mostrato che i policy makers hanno discusso del rallentamento o dell’interruzione del programma di acquisiti di bond, anche prima del miglioramento del mercato del lavoro, nei timori che questa politica possa causare instabilità nei mercati.
L’euro è stabile contro la sterlina, con EUR/GBP in salita dello 0,01% a 0,8648
Nel corso della giornata, l’istituto Ifo pubblicherà un report sul clima di fiducia delle imprese.
Alla chiusura degli scambi asiatici il cambio EUR/USD ha toccato 1,3219, il massimo della seduta; successivamente il cambio si è attestato a 1,3217, in salita dello 0,21%.
Supporto a 1,3161, minimo di giovedì e resistenza a 1,3290, massimo di giovedì.
L’euro è rimasto sotto pressione dopo i dati ufficiali
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L’indice PMI della zona euro è sceso ad un destagionalizzato 47,8 da una lettura finale di 47,9 a gennaio. Gli analisti avevano previsto per l’indice un aumento a 48,4.
L’indice PMI manifatturiero tedesco è salito ad un destagionalizzato 50,1 a febbraio, contro una lettura di 49,8 a gennaio, per la prima volta in territorio d’espansione dopo 12 mesi ma al di sotto di un aumento previsto a 50,5.
Intanto il biglietto verde resta supportato dopo i verbali della Federal Reserve di gennaio che hanno mostrato che i policy makers hanno discusso del rallentamento o dell’interruzione del programma di acquisiti di bond, anche prima del miglioramento del mercato del lavoro, nei timori che questa politica possa causare instabilità nei mercati.
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Nel corso della giornata, l’istituto Ifo pubblicherà un report sul clima di fiducia delle imprese.