Investing.com - Il prezzo del greggio sale questo martedì, supportato dalla notizia che l’Arabia Saudita si impegnerà a stabilizzare il mercato, mentre l’attenzione degli investitori continua ad essere rivolta alle scorte in esubero.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna a gennaio schizza di 55 centesimi, o dell’1,23% a 45,38 dollari al barile negli scambi della mattinata europea. Ieri, il prezzo è salito di 17 centesimi, o dello 0,38%.
L’Arabia Saudita ieri ha dichiarato di essere pronta ad adottare tutte le misure necessarie per garantire la stabilità del mercato del greggio. Il principale produttore di greggio al mondo ha reso noto di essere intenzionato a cooperare sia con i paesi membri dell’OPEC che con le nazioni che non ne fanno parte per stabilizzare i prezzi.
I guadagni restano però limitati per via dei timori legati all’eccesso di scorte.
Intanto, sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna a gennaio schizza di 58 centesimi, o dell’1,38%, a 42,33 dollari al barile. Ieri, i futures del greggio Nymex sono scesi di 15 centesimi, o dello 0,36%.
I traders attendono la pubblicazione dei dati settimanali sulle scorte statunitensi ed i prodotti raffinati per valutare la forza della domanda da parte del principale consumatore mondiale di greggio.
L’American Petroleum Institute pubblicherà il report sulle scorte nel corso della giornata, mentre il report governativo di domani dovrebbe mostrare che le scorte di greggio sono salite di 1,1 milioni di barili nella settimana terminata il 20 novembre.
Le scorte di greggio statunitensi sono salite per l’ottava settimana consecutiva la scorsa settimana, restando vicino ad un livello che in questo periodo dell’anno non si registrava da almeno 80 anni.
Intanto, lo spread tra i contratti del greggio Brent e quelli WTI è di 3,05 dollari al barile, rispetto ai 3,08 dollari segnati alla chiusura di ieri.
Negli ultimi mesi, il mercato del greggio è rimasto sulla difensiva a causa dell’incertezza legata alla tempistica della riduzione dell’eccesso di greggio globale.
La produzione globale di greggio risulta superiore alla domanda per via dell’aumento della produzione del petrolio di scisto negli Stati Uniti ed in seguito alla decisione dello scorso anno dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio di non tagliare la produzione.
L’OPEC si incontrerà il 4 dicembre per rivedere la strategia di produzione. L’Arabia Saudita e gli altri paesi del Golfo membri dell’OPEC hanno reso noto che sono intenzionati a tenere ancora alta la produzione per difendere il loro ruolo sul mercato.
Pesano inoltre la possibilità di un aumento dei tassi di interesse negli Stati Uniti, il dollaro forte e l’indebolimento della crescita economica globale, soprattutto in Cina.