indici chiusura
alle 9,45 var% 2008
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DJ EuroStoxx 50 <.STOXX50E> 1.973,23 -0,92 2.451,48
FTSEurofirst300 <.FTEU3> 721,75 -1,05 831,97
DJ Stoxx banche <.SX7P> 106,57 -1,38 149,51
DJ Stoxx oil&gas <.SXEP> 259,23 -1,34 264,50
DJ Stoxx tech <.SX8P> 136,32 -1,81 152,86
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FRANCOFORTE, 24 febbraio (Reuters) - E' un brutto risveglio
quello di oggi per le borse europee, con gli indici in rosso
sulla scia delle perdite realizzate da Wall Street nella notte,
con il Dow Jones <.DJI> sceso ai minimi di 12 anni.
Non ha convinto la possibilità di un'acquisizione del
governo Usa di una quota del 40% nel colosso bancario Citigroup
, mentre emerge la notizia che Aig sarebbe in
trattativa per avere ulteriori aiuti statali dopo aver già
beneficiato di due salvataggi governativi.
"Il settore bancario è di nuovo al centro di un flusso di
notizie negative. La possibilità di assistere a
nazionalizzazioni complete diventa sempre più plausibile",
commenta Jacques Henry, analista di Louis Capital Markets a
Parigi. "Se non ci sarà presto un rimbalzo, gli indici
potrebbero scendere a livelli molto più bassi".
Sotto i riflettori anche i titoli energetici, dopo il netto
calo del futures petrolifero al Nymex - scambiato alle
9,45 sui 38 dollari al barile, in ribasso di 40 centesimi.
Maglia nera oggi ai minerari, colpiti dal calo dei prezzi
delle materie prime, seguiti a ruota da titoli auto,
assicurativi e tecnologici.
Intorno alle 9,45 il FTSEurofirst 300 <.FTEU3> cede oltre
l'1% mentre, tra i singoli listini, l'inglese Ftse 100 <.FTSE>
arretra dello 0,45%, il tedesco Dax <.GDAXI> dello 0,8% e il
francese Cac 40 <.FCHI> dell'1,06%.
Tra i titoli in evidenza:
* Il gruppo farmaceutico svizzero ROCHE cede
intorno all'1% dopo che una commissione speciale del consiglio
di Genentech ha esortato gli azionisti a respingere
l'Opa ostile di Roche da 42 miliardi di dollari per acquistare -
a un prezzo considerato non adeguato - la parte non ancora in
suo possesso del capitale della società biotecnologica Usa.
* Sempre sul fronte dei farmaceutici perde oltre il 27%
BASILEA PHARMA su una perdita netta di 143,5 milioni di
franchi svizzeri e dopo aver intentato una causa contro
l'americana Johnson & Johnson per il ritardo della messa in
commercio del farmaco Ceftobiprole/Zevtera.
* Tra i titoli auto è pesante BMW , in calo di
oltre il 5% dopo il declassamento di Morgan Stanley a
"underweight" da "overweight" per l'incertezza del settore e le
deboli prospettive a breve termine, a fronte di inadeguati
sforzi di ristrutturazione.
* Non accennano a vedere la fine del tunnel i problemi di
UBS con il fisco Usa, spingendo la banca elvetica in
apertura sotto la soglia dei 10 franchi svizzeri per azione.
Stamane il New York Times ha rivelato che l'istituto svizzero,
precipitato in questi giorni a minimi storici, potrebbe andare
incontro a un mini processo a luglio in relazione al tentativo
di mantenere il segreto su 52.000 clienti americani sospettati
di evasione fiscale.
* Il gruppo chimico olandese AKZO NOBEL è in
rialzo dell'1,15%, nonostante la previsione di un 2009 difficile
e l'annuncio di una perdita nell'anno di 1,1 miliardi di euro
dovuta all'acquisto dell'inglese Ici.
* La leader tedesca del fotovoltaico Q-CELLS sale
del 2,7% sulla scia di risultati nel 2008 al di sopra delle
attese degli analisti. La società ha tuttavia rivisto per la
seconda volta da dicembre le previsioni sulle vendite.
* AXA è in calo di oltre il 5,2%. Secondo
Bloomberg il gruppo assicurativo francese avrebbe proposto a
American International Group un'offerta per l'acquisto
di American Life Insurance.
* Tra gli assicurativi è pesante IRISH LIFE , a
-13,6%, sullo scandalo scoppiato per i presunti fondi trasferiti
a Anglo Irish Bank per un valore di 7,45 miliardi di euro, e
utilizzati, secondo l'accusa, per mascherare un calo di 10
miliardi dei depositi della banca.
* CARREFOUR si è offerta di comprare il 74,8%
della russa Seventh Continent , dice un quotidiano
russo. Il titolo del gigante del retail cede lo 0,5%.
* Il terzo maggiore produttore di platino LONMIN
arretra del 2,6% nonostante il raggiungimento di un accordo con
il sindacato dei lavoratori sul taglio di 5.500 posti di lavoro.