Investing.com - L’euro resta in calo contro il dollaro questo lunedì, in seguito al rilascio dei dati peggiori del previsto sull’inflazione nella zona euro, mentre continuano a pesare i timori per gli sviluppi in Crimea.
Il cambio EUR/USD ha toccato 1,3880 alla chiusura degli scambi asiatici, il minimo della seduta; successivamente il cambio si è attestato a 1,3893, in calo dello 0,15%.
Supporto a 1,3834, il minimo dall’11 marzo e resistenza a 1,3966, il massimo dal 13 marzo e di due anni e mezzo.
I dati ufficiali hanno mostrato che l’indice dei prezzi al consumo nella zona euro è salito dello 0,3% il mese scorso, al di sotto delle aspettative di un aumento dello 0,4%, dopo essere sceso dell’1,1% a gennaio.
Su base annua, l’indice dei prezzi al consumo è salito dello 0,7% a febbraio, rispetto al previsto aumento dello 0,8%, e dopo essere salito dello 0,8% a gennaio.
L’indice dei prezzi al consumo core, che esclude i costi di alimenti, energia, alcohol e tabacco, è salito dello 0,5% a febbraio, dopo essere sceso dell’1,7% il mese precedente.
Intanto, il sentimento dei mercati si è indebolito dal momento che ieri il 90% dei votanti in Crimea ha scelto la scissione dall’Ucraina e l’annessione alla Russia. Il Presidente USA Barack Obama ha dichiarato che Washington rifiuta l’esito del referendum e ha avvisato che gli Stati Uniti sono pronti a imporre delle sanzioni a Mosca.
L’euro è stabile contro la sterlina, con EUR/GBP in calo dello 0,01% a 0,8357.
Nel corso della giornata, gli USA rilasceranno i dati sull’attività manifatturiera dell’Empire State, nonché un report sulla produzione industriale e sulle transazioni di obbligazioni a lungo termine.