Investing.com - L’euro si stacca dal minimo degli ultimi 11 anni contro il dollaro questo venerdì, ma i guadagni resteranno limitati per via delle crescenti aspettative di nuove misure di stimolo da parte della Banca Centrale Europea alimentate ulteriormente dalla decisione inaspettata della Banca Nazionale Svizzera.
Il cambio EUR/USD ha toccato 1,1646 alla chiusura degli scambi asiatici, il massimo della seduta; successivamente il cambio si è attestato a 1,1646, su dello 0,13%.
Supporto a 1,1567, il minimo di ieri e di 11 anni e resistenza a 1,1796, il massimo di ieri.
La moneta unica è rimasta sotto pressione in seguito alla sentenza provvisoria della Corte di Giustizia Europea pronunciata mercoledì che sembra dare il via libera alle misure di allentamento monetario della BCE, misure che potrebbero essere introdotte già durante il vertice del 22 gennaio.
Uno degli avvocati generali della Corte di Giustizia Europea, Pedro Cruz Villalon, ha consigliato ai giudici di approvare il piano OMT (Transazioni Monetarie Dirette) della BCE, una misura lanciata nel 2012.
L’euro guadagna terreno contro il franco svizzero, dopo aver toccato il minimo di 0,8204 ed essere crollato di oltre il 12% ieri, con la coppia EUR/CHF che subisce un’impennata del 4,50% a 1,0216.
Ieri la SNB ha colto di sorpresa i mercati revocando il tasso di cambio minimo di 1,20 franchi per un euro imposto nel settembre del 2011, per tentare di contenere la deflazione e prevenire il continuo apprezzamento del franco, tradizionale valuta rifugio.
La banca centrale ha inoltre tagliato i tassi a -0,75%, da -0,25% ed ha abbassato il margine di fluttuazione del Libor a tre mesi ad un range compreso tra -1,25% e -0,25% dal range precedente compreso tra -0,75% e -0,25%.
Nella dichiarazione della banca centrale si legge che “l’euro ha subito un forte ribasso nei confronti del dollaro causando un indebolimento del franco svizzero contro la valuta statunitense. Considerate le circostanze, la SNB ha concluso che rafforzare e mantenere il tasso di cambio minimo per il franco svizzero contro l’euro non era più giustificabile”.
La decisione lascia intendere che, secondo la SNB, la probabilità che la Banca Centrale Europea implementi nuove misure di allentamento monetario durante il vertice della prossima settimana è molto alta.
La coppia USD/CHF schizza del 4,60% a 0,8796, staccandosi dal minimo di 0,7360 segnato ieri, quando il cambio è crollato di oltre l’11%.
Il dollaro non ha risentito dei dati di ieri che hanno mostrato che il numero delle nuove richieste di sussidio di disoccupazione la settimana scorsa è salito al massimo di quattro mesi di 316.000 unità, contro le aspettative di un calo di 6.000 unità.
In un secondo report si legge che l’indice dei prezzi alla produzione USA è sceso al tasso maggiore degli ultimi tre anni a dicembre, segnando un calo dello 0,3% per via del crollo dei costi energetici.
Inoltre, la Federal Reserve Bank di Philadelphia ha dichiarato che l’indice manifatturiero è sceso al minimo degli ultimi 11 mesi di 6,3 questo mese dalla lettura di dicembre di 24,5, mentre la Fed di New York ha riportato che l’indice generale della situazione delle imprese è salito a 10,0 questo mese da una lettura di -3,6 a dicembre.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è stabile a 92,53, non lontano dal massimo di 12 anni di 93,30 toccato ieri.