Investing.com - I futures dell’oro sono in salita questo giovedì, con gli investitori che attendono il rilascio dei dati USA nel corso della giornata, mentre pesa l’incertezza su quando la Federal Reserve possa iniziare a ridimensionare il programma di stimolo.
L’andamento dei prezzi dell’oro quest’anno ha seguito le aspettative verso una eventuale conclusione anticipata del programma di stimolo monetario da parte della banca centrale statunitense.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna a dicembre sono stati scambiati a 1.337,40 dollari l’oncia troy, nella mattinata europea, in salita dello 0,3% sulla giornata.
I prezzi sono rimasti nel range tra 1.334,70 dollari l’oncia troy, il minimo giornaliero ed il massimo della seduta di 1.345,80 dollari l’oncia troy.
Supporto a 1.282,80 dollari l’oncia troy, il minimo dall’8 agosto e resistenza a breve termine a 1.347,85, massimo del 23 luglio.
Il contratto di dicembre è stato scambiato in salita dell’1% a 1.333,40 dollari l’oncia troy ieri, dopo aver toccato il massimo della seduta di 1.345,80 dollari l’oncia troy, il massimo dal 24 luglio.
L’aumento dell’oro questo mercoledì è giunto dopo i dati ufficiali che hanno mostrato che i prezzi alla produzione sono rimasti invariati lo scorso mese, contro le aspettative di un aumento dello 0,3%.
L’IPP core è salito dello 0,1% a luglio, contro le previsioni di un aumento dello 0,2%.
I dati deludenti hanno alimentato i dubbi sulla maturità dei tempi per un effettivo ridimensionamento del programma di acquisti mensili da 85 miliardi di dollari al mese da parte della Federal Reserve.
Gli investitori attendono i dati USA ull’inflazione al consumo, sulle richieste di sussidio di disoccupazione, sulla produzione industriale e manifatturiera di New York e Philadelphia.
I dati statunitensi sono stati seguiti con attenzione dai traders dell’oro , in quanto mostrano se si rafforzano o si indeboliscono lo probabilità che la Fed riduca gli acquisti.
Qualsiasi miglioramento nell’attività economica statunitense potrebbe ridurre le aspettative di un ulteriore allentamento, spingendo il dollaro e pesando sull’oro.
Probabilmente i futures dell’oro segneranno un calo del 20% quest’anno, nella speculazione di un ridimensionamento del programma di acquisti per la fine dell’anno.
Un’uscita dallo stimolo significherebbe una fuga verso l’oro, che è salito grazie alla domanda degli investitori in cerca di oro contro i rischi inflazionistici delle politiche monetarie allentate.
Sul Comex, l’argento con consegna a settembre è salito dello 0,7% a 21,94 dollari l’oncia troy, il massimo dal 14 giugno.
Il rame con consegna a settembre ha segnato +0,75% a 3,315 dollari la libbra. Il metallo industriale è salito al massimo di dieci settimane di 3,348 dollari la libbra questo mercoledì.
L’andamento dei prezzi dell’oro quest’anno ha seguito le aspettative verso una eventuale conclusione anticipata del programma di stimolo monetario da parte della banca centrale statunitense.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna a dicembre sono stati scambiati a 1.337,40 dollari l’oncia troy, nella mattinata europea, in salita dello 0,3% sulla giornata.
I prezzi sono rimasti nel range tra 1.334,70 dollari l’oncia troy, il minimo giornaliero ed il massimo della seduta di 1.345,80 dollari l’oncia troy.
Supporto a 1.282,80 dollari l’oncia troy, il minimo dall’8 agosto e resistenza a breve termine a 1.347,85, massimo del 23 luglio.
Il contratto di dicembre è stato scambiato in salita dell’1% a 1.333,40 dollari l’oncia troy ieri, dopo aver toccato il massimo della seduta di 1.345,80 dollari l’oncia troy, il massimo dal 24 luglio.
L’aumento dell’oro questo mercoledì è giunto dopo i dati ufficiali che hanno mostrato che i prezzi alla produzione sono rimasti invariati lo scorso mese, contro le aspettative di un aumento dello 0,3%.
L’IPP core è salito dello 0,1% a luglio, contro le previsioni di un aumento dello 0,2%.
I dati deludenti hanno alimentato i dubbi sulla maturità dei tempi per un effettivo ridimensionamento del programma di acquisti mensili da 85 miliardi di dollari al mese da parte della Federal Reserve.
Gli investitori attendono i dati USA ull’inflazione al consumo, sulle richieste di sussidio di disoccupazione, sulla produzione industriale e manifatturiera di New York e Philadelphia.
I dati statunitensi sono stati seguiti con attenzione dai traders dell’oro , in quanto mostrano se si rafforzano o si indeboliscono lo probabilità che la Fed riduca gli acquisti.
Qualsiasi miglioramento nell’attività economica statunitense potrebbe ridurre le aspettative di un ulteriore allentamento, spingendo il dollaro e pesando sull’oro.
Probabilmente i futures dell’oro segneranno un calo del 20% quest’anno, nella speculazione di un ridimensionamento del programma di acquisti per la fine dell’anno.
Un’uscita dallo stimolo significherebbe una fuga verso l’oro, che è salito grazie alla domanda degli investitori in cerca di oro contro i rischi inflazionistici delle politiche monetarie allentate.
Sul Comex, l’argento con consegna a settembre è salito dello 0,7% a 21,94 dollari l’oncia troy, il massimo dal 14 giugno.
Il rame con consegna a settembre ha segnato +0,75% a 3,315 dollari la libbra. Il metallo industriale è salito al massimo di dieci settimane di 3,348 dollari la libbra questo mercoledì.