Investing.com - I futures dell’oro sono in salita stamane, staccandosi dal minimo di due settimane con gli operatori che attendono che il governo spagnolo annunci la finanziaria 2013, nei timori di un salvataggio imminente.
La divisione Comex del New York Mercantile Exchange, ha scambiato i futures dell’oro con consegna a dicembre a 1.761,05 dollari l’oncia troy nella mattinata europea, in salita dello 0,4%.
Stamane i prezzi sono saliti al massimo giornaliero di 1.762,05 dollari l’oncia troy. I futures dell’oro sono scesi al minimo di due settimane di 1.739,35 dollari l’oncia troy.
Supporto a breve termine a 1.739,35 dollari l’oncia troy, il minimo del giorno precedente e resistenza a 1.787,55, massimo del 21 settembre.
Ma il sentimento dei mercati è sotto pressione, con Madrid riluttante nel richiedere un salvataggio per avviare il nuovo del piano di acquisti BCE. Il rendimento dei titoli è salito oltre il 6% per la prima volta in tre settimane, nei timori che il paese incontri dei problemi a finanziarsi.
Nel corso della giornata, Madrid presenterà una bozza di bilancio per il prossimo anno, mentre sono attesi per venerdì i risultati dei test sulle banche.
Si sono verificati scontri tra forze dell’ordine e dimostranti sia ad Atene che a Madrid, con la rabbia esplosa per le nuove misure di austerità imposte alle economie più vulnerabili.
La debolezza del dollaro ha contribuito alla forza dell’oro. Il biglietto verde è andato sotto pressione in seguito alla notizia di un’immissione di liquidità a sorpresa della banca centrale cinese.
La Banca Popolare Cinese ha riportato di avere immesso 365 miliardi di yan (58 miliardi di sollari) nel sistema bancario, allentando i timori per la liquidità in attesa della fine del trimestre ed in vista delle festività della prossima settimana.
L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è sceso dello 0,1% a 79,80.
Un dollaro più forte pesa solitamente sull’oro, allentando l’appeal del metallo prezioso come investimento alternativo e rende le materie prime espresse in dollari più costose per i titolari di altre valute.
Sul Comex, l’argento con consegna a dicembre è salito dello 0,55% a 34,12 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a dicembre è salito dello 0,35% a 3,724 dollari la libbra.
La divisione Comex del New York Mercantile Exchange, ha scambiato i futures dell’oro con consegna a dicembre a 1.761,05 dollari l’oncia troy nella mattinata europea, in salita dello 0,4%.
Stamane i prezzi sono saliti al massimo giornaliero di 1.762,05 dollari l’oncia troy. I futures dell’oro sono scesi al minimo di due settimane di 1.739,35 dollari l’oncia troy.
Supporto a breve termine a 1.739,35 dollari l’oncia troy, il minimo del giorno precedente e resistenza a 1.787,55, massimo del 21 settembre.
Ma il sentimento dei mercati è sotto pressione, con Madrid riluttante nel richiedere un salvataggio per avviare il nuovo del piano di acquisti BCE. Il rendimento dei titoli è salito oltre il 6% per la prima volta in tre settimane, nei timori che il paese incontri dei problemi a finanziarsi.
Nel corso della giornata, Madrid presenterà una bozza di bilancio per il prossimo anno, mentre sono attesi per venerdì i risultati dei test sulle banche.
Si sono verificati scontri tra forze dell’ordine e dimostranti sia ad Atene che a Madrid, con la rabbia esplosa per le nuove misure di austerità imposte alle economie più vulnerabili.
La debolezza del dollaro ha contribuito alla forza dell’oro. Il biglietto verde è andato sotto pressione in seguito alla notizia di un’immissione di liquidità a sorpresa della banca centrale cinese.
La Banca Popolare Cinese ha riportato di avere immesso 365 miliardi di yan (58 miliardi di sollari) nel sistema bancario, allentando i timori per la liquidità in attesa della fine del trimestre ed in vista delle festività della prossima settimana.
L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è sceso dello 0,1% a 79,80.
Un dollaro più forte pesa solitamente sull’oro, allentando l’appeal del metallo prezioso come investimento alternativo e rende le materie prime espresse in dollari più costose per i titolari di altre valute.
Sul Comex, l’argento con consegna a dicembre è salito dello 0,55% a 34,12 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a dicembre è salito dello 0,35% a 3,724 dollari la libbra.