Investing.com - Il dollaro statunitense sale contro il cugino canadese questo lunedì: il biglietto verde si riprende dopo i dati deludenti sull’inflazione USA di venerdì mentre il calo del prezzo del greggio pesa sul loonie, legato all’oro nero.
Il cambio USD/CAD tocca 1,2717 negli scambi della mattinata statunitense, il massimo della seduta; successivamente la coppia si è attestata a 1,2708, su dello 0,22%.
Supporto a 1,2553 dollari, il minimo del 4 agosto e resistenza a 1,2754 dollari, il massimo di venerdì.
Il biglietto verde ha recuperato le perdite segnate venerdì quando il Dipartimento per il Commercio USA ha reso noto che i prezzi al consumo sono saliti meno del previsto il mese scorso. In un secondo report, rilasciato il giorno prima, si legge che sia l’indice dei prezzi alla produzione che la lettura core sono inaspettatamente scesi a luglio.
I dati deboli pesano sulla possibilità che la Federal Reserve tenga fede alla promessa di alzare i tassi per la terza volta quest’anno.
Il dollaro statunitense è stato supportato inoltre dalla riduzione delle tensioni geopolitiche questo lunedì, da quando il Segretario USA alla Difesa Jim Mattis e il Segretario di Stato Rex Tillerson hanno reso noto che il governo statunitense continuerà a cercare una soluzione diplomatica con Pyongyang.
In un commento pubblicato ieri sul Wall Street Journal si legge che “gli Stati Uniti non sono interessati ad un cambio di governo o ad una riunificazione accelerata della Corea”.
Sabato il Presidente cinese Xi Jinping ha chiesto una risoluzione pacifica del problema del nucleare della Corea del Nord ed ha invitato le parti ad evitare parole o azioni che potrebbero far aumentare le tensioni.
Intanto, sul dollaro canadese pesa il calo del prezzo del greggio, per via del persistere dei timori per l’eccesso delle scorte globali.
Il loonie è stabile contro l’euro, con la coppia EUR/CAD a 1,4981.
La moneta unica è andata sotto pressione in seguito ai dati da cui è emerso che la produzione industriale nella zona euro è scesa dello 0,6% a giugno, più dello 0,5% previsto.