Investing.com – La sterlina è in calo contro il dollaro USA questo mercoledì, ma le perdite sono limitate dai timori sulla tempistica delle riduzioni nel programma di stimolo della Federa Reserve.
Il cambio GBP/USD è sceso dello 0,28% a 1,6398, in calo dai massimi di martedì di 1,6466, il massimo degli ultimi 27 mesi.
Supporto a 1,6350 e resistenza a 1,6456, massimo della seduta.
Il dollaro è rimasto sotto pressione nelle aspettative che la Federal Reserve deciderà di non ridurre il programma di acquisti da 85 miliardi di dollari al mese durante il vertice del 17 e 18 dicembre, nonostante i dati della scorsa settimana più forti del previsto sull’occupazione non agricola.
Il dollaro non ha risentito della notizia che i leader del Congresso avrebbero raggiunto un accordo sul bilancio dei prossimi 2 anni. Il congresso, deve ancora raggiungere un accordo sull’innalzamento del debito USA a febbraio 2014 per evitare un default.
I cali della sterlina sono stati limitati dalla recente serie di dati economici che hanno rafforzato l’idea che la ripresa economica nel Regno Unito starebbe riguadagnando terreno, alimentando le aspettative che la Banca d’Inghilterra alzerà i tassi di interesse prima delle altre banche centrali.
Martedì il National Institute of Economic and Social Research ha dichiarato che l’economia Britannica è cresciuta dello 0,8% nel trimestre conclusosi a Novembre, indicando che il ritmo della ripresa sta continuando dopo che l’economia è cresciuta dello 0,8% nel terzo trimestre.
La sterlina è scesa contro l’euro, con EUR/GBP in salita dello 0,33% a 0,8395 da 0,8349 di martedì.
La moneta unica è stata supportata inoltre dalla diminuzione delle aspettative di un ulteriore allentamento monetario da parte della Banca Centrale Europea dopo il vertice di politica monetaria della scorsa settimana durante il quale la banca non ha effettuato nuovi tagli dei tassi di interesse.
L’euro è stato ulteriormente supportato dal vertice dei ministri delle finanze europei che li ha visti più vicini ad un accordo sull’unione bancaria, un provvedimento ritenuto necessario ad evitare una nuova crisi finanziaria nella regione.
Il cambio GBP/USD è sceso dello 0,28% a 1,6398, in calo dai massimi di martedì di 1,6466, il massimo degli ultimi 27 mesi.
Supporto a 1,6350 e resistenza a 1,6456, massimo della seduta.
Il dollaro è rimasto sotto pressione nelle aspettative che la Federal Reserve deciderà di non ridurre il programma di acquisti da 85 miliardi di dollari al mese durante il vertice del 17 e 18 dicembre, nonostante i dati della scorsa settimana più forti del previsto sull’occupazione non agricola.
Il dollaro non ha risentito della notizia che i leader del Congresso avrebbero raggiunto un accordo sul bilancio dei prossimi 2 anni. Il congresso, deve ancora raggiungere un accordo sull’innalzamento del debito USA a febbraio 2014 per evitare un default.
I cali della sterlina sono stati limitati dalla recente serie di dati economici che hanno rafforzato l’idea che la ripresa economica nel Regno Unito starebbe riguadagnando terreno, alimentando le aspettative che la Banca d’Inghilterra alzerà i tassi di interesse prima delle altre banche centrali.
Martedì il National Institute of Economic and Social Research ha dichiarato che l’economia Britannica è cresciuta dello 0,8% nel trimestre conclusosi a Novembre, indicando che il ritmo della ripresa sta continuando dopo che l’economia è cresciuta dello 0,8% nel terzo trimestre.
La sterlina è scesa contro l’euro, con EUR/GBP in salita dello 0,33% a 0,8395 da 0,8349 di martedì.
La moneta unica è stata supportata inoltre dalla diminuzione delle aspettative di un ulteriore allentamento monetario da parte della Banca Centrale Europea dopo il vertice di politica monetaria della scorsa settimana durante il quale la banca non ha effettuato nuovi tagli dei tassi di interesse.
L’euro è stato ulteriormente supportato dal vertice dei ministri delle finanze europei che li ha visti più vicini ad un accordo sull’unione bancaria, un provvedimento ritenuto necessario ad evitare una nuova crisi finanziaria nella regione.