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Rame al massimo di 4 mesi dopo i dati positivi dalla Cina

Pubblicato 01.07.2014, 11:11
Il rame è scambiato vicino al massimo di 4 mesi dopo i dati sul PMI cinese
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Investing.com - I futures del rame sono scambiati vicino al massimo di quattro mesi questo martedì, mentre gli investitori accolgono i dati positivi sul settore manifatturiero cinese.

Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, il rame con consegna a settembre è salito al massimo della seduta di 3,212 dollari la libbra, il massimo dal 7 marzo, prima di scendere e attestarsi a 3,199 dollari la libbra, negli scambi della mattinata europea, in calo dello 0,13%, o di 0,4 centesimi.

Il rame ha chiuso la seduta di ieri con un’impennata dell’1,12%, o di 3,5 centesimi, a 3,203 dollari la libbra. I futures troveranno supporto a 3,162 dollari la libbra, il minimo dal 30 giugno e resistenza a 3,219 dollari la libbra, il massimo dal 7 marzo.

I dati governativi pubblicati oggi hanno mostrato un aumento dell’indice ufficiale dei direttori acquisti per il settore manifatturiero cinese al massimo di sei mesi di 51,0 a giugno, in linea con le aspettative e in salita da 50,8 di maggio.

Intanto, l’indice finale HSBC dei direttori acquisti in Cina è risultato pari a 50,7, al di sotto della lettura preliminare di 50,8 ma comunque in salita dalla lettura di 49,4 di maggio.

La nazione asiatica è il principale consumatore mondiale di rame, col 40% della richiesta mondiale lo scorso anno.

L’attenzione dei mercati è rivolta al report sull’occupazione non agricola statunitense di giugno, previsto per giovedì, in anticipo di un giorno, per avere ulteriori indicazioni sulla forza del mercato del lavoro.

Si prevede un aumento di 210.00 posti di lavoro per questo mese, mentre il tasso di disoccupazione dovrebbe restare stabile al 6,3%.

Sul Comex, l’oro con consegna ad agosto è in salita dello 0,42%, o di 5,50 dollari, a 1.327,50 dollari l’oncia troy, mentre l’argento con consegna a settembre va su dello 0,53%, o di 11,2 centesimi, a 21,16 dollari l’oncia.

I prezzi dell’oro sono rimasti supportati tra le aspettative che la Federal Reserve possa mantenere invariati i tassi per un periodo più lungo dopo i dati della scorsa settimana hanno mostrato che nel primo trimestre l’economia statunitense ha subito una contrazione del 2,9%.

Intanto, i prezzi sono stati spinti dalla ripresa delle ostilità in Ucraina, dopo che oggi il Presidente ucraino Petro Poroshenko ha dichiarato la fine della tregua con i ribelli filorussi nella parte orientale del paese.

Restano sotto i riflettori anche le tensioni in Iraq. Il gruppo conosciuto come Stato islamico dell'Iraq e del Levante (ISIL) ha proclamato la nascita dello “Stato Islamico” e ha nominato “Califfo”, cioè capo dello stato, il suo leader, Abou Bakr al-Baghadi.

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