di Massimiliano Di Giorgio
ROMA (Reuters) - Sarà il turno di ballottaggio, tra meno di due settimane, a decidere da chi saranno governate Roma, Milano, Napoli, Torino e altre grandi città al voto ieri, ma intanto la mappa elettorale indica l'avanzata del M5s, qualche difficoltà per il partito di governo, il Pd, e la divisione nel centrodestra, con Forza Italia che però doppia la Lega Nord a Milano.
Complessivamente ieri sono andati al voto oltre 1.300 Comuni. L'affluenza è stata del 62,14%, un dato inferiore di oltre il 5% alle precedenti elezioni.
Per il premier e leader democratico Matteo Renzi il Pd non è contento del risultato del voto di ieri per le amministrative, anche se non c'è un giudizio nazionale uniforme e non si tratta di un campanello d'allarme per il referendum costituzionale di ottobre.
Il secondo turno sarà importante soprattutto per i grillini (presenti solo in una parte dei Comuni al voto), che andranno al ballottaggio a Roma e Torino, oltre che a Savona. Sarà anche un test per capire quanto siano in grado di intercettare i voti sia del centrosinistra sia, soprattutto, del centrodestra per far vincere i propri candidati.
E a Milano gli elettori M5s potrebbero fare la differenza nel ballottaggio tra centrosinistra e centrodestra.
Il sito web di Beppe Grillo, leader del M5s, parla di "risultato storico" per le liste e lancia lo slogan #CambiamoTutto per il ballottaggio, rifiutando apparentamenti e alleanze.
A ROMA PD AL BALLOTTAGGIO, A NAPOLI INVECE E' FUORI
A Roma, dove le elezioni erano anticipate dopo il fallimento della giunta di centrosinistra e diversi mesi di commissariamento e mentre mancano allo scrutinio una cinquantina di sezioni, in testa è la candidata del M5s Virginia Raggi, con il 35,2%, contro il 24,8% del Pd Roberto Giachetti.
I due candidati del centrodestra, Giorgia Meloni (Fratelli d'Italia e Lega Nord) e Alfio Marchini (indipendente ma sostenuto da Forza Italia), raccolgono rispettivamente il 20,6% e quasi l'11%. Commentando i risultati, Meloni ha accusato Forza Italia di aver voluto dividere il centrodestra per "per mantenere in sella il premier" Renzi.
A Milano il primo turno è finito con il sostanziale pareggio tra Giuseppe Sala, candidato del centrosinistra (41,7%) fortemente voluto da Renzi, e Stefano Parisi, sostenuto dal centrodestra unito (40,8%).
A Torino il sindaco uscente del Pd Piero Fassino si ferma al 41,8%, contro il 30,9% della candidata M5s Chiara Appendino, mentre i due candidati del centrodestra raccolgono rispettivamente l'8,4% e il 5,3%.
A Bologna (440 sezioni su 445) il primo cittadino uscente del Pd, Virginio Merola, raccoglie il 39,5%, contro il 22,2% di Lucia Bergonzoni, candidata leghista sostenuta dal centrodestra unito. Il candidato del M5s si ferma al 16,6%.
A Napoli (con 50 sezioni ancora da scrutinare) il Pd non arriva neanche al ballottaggio. Qui Renzi ha annunciato che invierà un commissario del partito per affronare una crisi che ritiene comunque confinata alla sola città e non alla regione.
Il sindaco uscente Luigi De Magistris, della sinistra radicale, prende il 42,6%, il candidato del centrodestra Gianni Lettieri il 24%. La democratica Valeria Valente è al 21,3%.
A Trieste) quando allo scrutinio mancano poche decine di sezioni, il candidato di centrodestra Roberto Di Piazza è al 40,6% contro il 29,2% del sindaco uscente del centrosinistra Roberto Cosolini. Il candidato del M5s Paolo Menis è al 19%.
Vincono al primo turno il sindaco uscente di centrosinistra a Cagliari, Massimo Zedda, e la coalizione vince anche a Salerno e Rimini.