Investing.com - I futures del rame sono in calo al minimo di una settimana questo martedì, tra le speculazioni che il calo dell’economia cinese possa portare a una diminuzione della richiesta del metallo industriale. La nazione asiatica è il principale consumatore mondiale di rame, col 40% della richiesta globale lo scorso anno.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures del rame con consegna a marzo sono scambiati a 3,327 dollari la libbra negli scambi europei del mattino, in calo dello 0,5%.
I prezzi Comex del rame oggi sono scesi al minimo della seduta di 3,320 dollari la libbra, il minimo dal 15 gennaio.
Il contratto di marzo venerdì è salito dello 0,06% a 3,344 dollari la libbra. Supporto a 3,326 dollari la libbra, il minimo dal 17 gennaio e resistenza a 3,364 dollari la libbra, il massimo dal 17 gennaio.
Ieri il Comex è rimasto chiuso per il Martin Luther King Jr. Day. Le transazioni di ieri saranno unite agli scambi di oggi per procedure di organizzazione interne.
I dati di ieri hanno mostrato una crescita dell’economia cinese del 7,7% nel quarto trimestre, in calo dal 7,8% del trimestre conclusosi a settembre.
Un secondo report ha mostrato che la produzione industriale in Cina è cresciuta al tasso annuo del 9,7% a dicembre, rispetto al previsto 9,8%, dopo essere salito del 10% il mese precedente.
Il prossimo report economico cinese sarà l’indice preliminare HSBC dei direttori acquisti per gennaio, previsto per giovedì.
I dati della Commissione Statunitense per le materie prime e i futures rilasciati venerdì hanno mostrato che gli hedge funds e i money managers hanno abbassato le previsioni rialziste per i futures del rame per la settimana conclusasi il 14 gennaio.
Le posizioni lunghe nette ammontano a 25.664 contratti per la scorsa settimana, rispetto ai 35.029 della settimana precedente.
Sul Comex, l’oro con consegna a febbraio è in calo dello 0,3% a 1.248,00 dollari l’oncia troy, mentre l’argento con consegna a marzo è crollato dell’1,1% a 20,08 dollari l’oncia troy.
I prezzi dell’oro e dell’argento sono andati sotto pressione tra le speculazioni che la Federal Reserve possa effettuare un’ulteriore riduzione del programma di stimolo durante il vertice di politica monetaria della prossima settimana.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures del rame con consegna a marzo sono scambiati a 3,327 dollari la libbra negli scambi europei del mattino, in calo dello 0,5%.
I prezzi Comex del rame oggi sono scesi al minimo della seduta di 3,320 dollari la libbra, il minimo dal 15 gennaio.
Il contratto di marzo venerdì è salito dello 0,06% a 3,344 dollari la libbra. Supporto a 3,326 dollari la libbra, il minimo dal 17 gennaio e resistenza a 3,364 dollari la libbra, il massimo dal 17 gennaio.
Ieri il Comex è rimasto chiuso per il Martin Luther King Jr. Day. Le transazioni di ieri saranno unite agli scambi di oggi per procedure di organizzazione interne.
I dati di ieri hanno mostrato una crescita dell’economia cinese del 7,7% nel quarto trimestre, in calo dal 7,8% del trimestre conclusosi a settembre.
Un secondo report ha mostrato che la produzione industriale in Cina è cresciuta al tasso annuo del 9,7% a dicembre, rispetto al previsto 9,8%, dopo essere salito del 10% il mese precedente.
Il prossimo report economico cinese sarà l’indice preliminare HSBC dei direttori acquisti per gennaio, previsto per giovedì.
I dati della Commissione Statunitense per le materie prime e i futures rilasciati venerdì hanno mostrato che gli hedge funds e i money managers hanno abbassato le previsioni rialziste per i futures del rame per la settimana conclusasi il 14 gennaio.
Le posizioni lunghe nette ammontano a 25.664 contratti per la scorsa settimana, rispetto ai 35.029 della settimana precedente.
Sul Comex, l’oro con consegna a febbraio è in calo dello 0,3% a 1.248,00 dollari l’oncia troy, mentre l’argento con consegna a marzo è crollato dell’1,1% a 20,08 dollari l’oncia troy.
I prezzi dell’oro e dell’argento sono andati sotto pressione tra le speculazioni che la Federal Reserve possa effettuare un’ulteriore riduzione del programma di stimolo durante il vertice di politica monetaria della prossima settimana.