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Greggio WTI ancora su tra le notizie sulle scorte e il dollaro debole

Pubblicato 21.05.2015, 10:12
© Reuters.  Futures del greggio WTI su per il secondo giorno consecutivo tra le notizie sulle scorte USA e il dollaro debole
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Investing.com - I futures del greggio West Texas Intermediate salgono per la seconda seduta consecutiva questo giovedì, mentre si riducono i timori per un eccesso delle scorte statunitensi dopo i dati che hanno mostrato che le scorte si sono ridotte per la terza settimana consecutiva la scorsa settimana.

Sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna a luglio sale di 36 centesimi, o dello 0,6%, a 59,34 dollari al barile negli scambi della mattinata europea. Il prezzo resta in un range che va da 58,71 a 59,38 dollari.

Ieri, il greggio Nymex ha subito un’impennata di 99 centesimi, o dell’1,71%, a 58,98 dollari dopo che la U.S. Energy Information Administration ha dichiarato che le scorte di greggio si sono ridotte di 2,7 milioni di barili la scorsa settimana a 482,2 milioni, contro le aspettative di un calo di 1,1 milioni di barili a 483,8 milioni.

Il report ha mostrato inoltre che le scorte a Cushing, in Oklahoma, il principale hub di consegna del greggio Nymex, sono diminuite di 241.000 barili, mentre la produzione di greggio nazionale è scesa di 112.000 barili a 9,26 milioni di barili al giorno.

Nelle ultime sedute, i futures del greggio statunitense sono rimasti supportati tra le speranze che la produzione del petrolio di scisto statunitense abbia raggiunto il culmine e possa iniziare a diminuire nei prossimi mesi grazie anche alla riduzione del numero degli impianti di trivellazione.

Secondo l’agenzia di ricerche di settore Baker Hughes (NYSE:BHI), il numero degli impianti di trivellazione negli Stati Uniti è sceso di 8 unità a 660 la scorsa settimana. Si tratta del ventitreesimo calo settimanale consecutivo ed il minimo dal 2010.

I traders hanno seguito da vicino la riduzione degli impianti di trivellazione negli ultimi mesi per cercare di capire se possa contribuire a ridurre l’eccesso di greggio sul mercato.

Tuttavia, gli analisti dei mercati ritengono che la recente impennata sul mercato del greggio possa spingere alcuni produttori a regolare la produzione se i prezzi dovessero restare superiori ai 60 dollari al barile.

Intanto, l’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,3% a 95,37 restando al di sotto del massimo di 95,94 di ieri.

Il biglietto verde si è indebolito dopo i verbali del vertice di aprile della Federal Reserve pubblicati ieri, in cui si legge che secondo molti funzionari un aumento dei tassi a giugno sarebbe prematuro, soprattutto dopo i recenti dati che hanno rivelato una crescita economica di solo lo 0,1% nel primo trimestre.

Secondo quanto dichiarato nei verbali, la tempistica dell'aumento dei tassi "dipenderà dall'andamento delle condizioni e delle prospettive economiche".

Nel corso della giornata, gli Stati Uniti pubblicheranno una serie di report, tra cui quelli sulle richieste di sussidio di disoccupazione, le vendite di case esistenti e l’attività manifatturiera nella regione di Philadelphia.

I riflettori saranno puntati inoltre sui dati sull’inflazione USA di venerdì e sul discorso della Presidente della Fed Janet Yellen, che forniranno maggiori informazioni sull’andamento dell’economia.

Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna a luglio sale di 26 centesimi, o dello 0,4%, a 65,29 dollari al barile. Ieri, il prezzo del greggio Brent ha subito un’impennata di 1,01 dollari, o dell’1,58%, chiudendo a 65,03 dollari.

Lo spread tra i contratti del greggio Brent e quelli WTI è di 5,95 dollari al barile, rispetto ai 6,05 dollari segnati alla chiusura di ieri.

Stamane i dati ufficiali hanno mostrato che l’indice HSBC Flash dei direttori acquisti per il settore manifatturiero cinese è salito a 49,1 questo mese da 48,9 di aprile, deludendo le aspettative di un aumento a 49,3 e al di sotto del livello 50 che separa la crescita dalla contrazione.

I dati deludenti hanno alimentato le speculazioni che i funzionari debbano introdurre ulteriori stimoli per supportare l’economia tra i segnali di una crescita debole.

Da novembre, la Banca Popolare Cinese ha introdotto una serie di misure di stimolo, tra cui tre tagli dei tassi di interesse e due riduzioni del coefficiente di riserva obbligatorio delle banche principali, per tentare di dare slancio all’attività economica e incoraggiare la crescita.

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