Investing.com - I futures dell’oro salgono negli scambi europei di questo giovedì mattina, mentre gli investitori attendono i dati USA previsti nel corso della giornata per valutare se la principale economia mondiale sia abbastanza forte da consentire ulteriori aumenti dei tassi quest’anno.
Gli Stati Uniti pubblicheranno il report settimanale sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione alle 15:30 GMT, o alle 8:30 ET, preceduto dal report dell’Institute of Supply Management sulla crescita del settore dei servizi per il mese di febbraio alle 15:00 GMT, o alle 10:00 ET.
Inoltre, il Presidente della Fed di Dallas Rob Kaplan terrà un discorso sull’economia e la politica monetaria alle 10:45 ET.
I traders attendono inoltre il report sull’occupazione non agricola USA, previsto per domani. I dati dovrebbero mostrare un aumento di 190.000 nuovi posti di lavoro il mese scorso, dopo l’incremento di 151.000 unità a gennaio, mentre il tasso di disoccupazione dovrebbe restare stabile al 4,9%.
La recente serie di dati economici statunitensi migliori del previsto ha ridimensionato i timori per la possibilità di recessione ed ha alimentato le aspettative che la Federal Reserve possa alzare i tassi di interesse quest’anno.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, l’oro con consegna ad aprile sale di 1,20 dollari, o dello 0,1%, a 1.243,00 dollari l’oncia troy alle 09:05 GMT, o alle 4:05 ET. Ieri, il prezzo è salito di 11,00 dollari, o dello 0,89%.
Il prezzo del metallo giallo è schizzato al massimo di un anno di 1.263,90 dollari l’11 febbraio. L’oro è balzato di quasi il 17% finora quest’anno poiché gli investitori scelgono gli investimenti rifugio per via dell’instabilità sugli altri mercati finanziari.
Sempre sul Comex, i futures dell’argento con consegna a marzo scendono di 4,8 centesimi, o dello 0,32%, a 14,95 dollari l’oncia troy negli scambi della mattinata londinese, mentre i futures del rame salgono di 0,2 centesimi, o dello 0,09%, a 2,183 dollari la libbra.
Ieri, il prezzo del metallo rosso ha segnato un’impennata al massimo di tre mesi di 2,200 dollari grazie alla riduzione dei timori per lo stato di salute dell’economia globale e tra le speranze di ulteriori misure di stimolo da parte delle banche centrali di Europa ed Asia.