Il destino del dollaro dipende dal più grande test FX dell’estate: i dazi riaccenderanno l’inflazione?

Pubblicato 05.07.2025, 12:05
© Reuters

Investing.com - Il destino del dollaro nei prossimi mesi dipenderà dal fatto che i dati estivi mostrino se i dazi stanno mettendo l’inflazione al posto di guida o se stanno semplicemente fornendo una spinta temporanea che apre la strada alla Federal Reserve per riprendere il suo ciclo di tagli dei tassi.

"L’USD si è deprezzato significativamente nella prima metà dell’anno, poiché l’incertezza economica/politica e i cambiamenti emergenti nell’esposizione FX globale lo rendono il principale destinatario del premio di rischio statunitense", hanno affermato gli strateghi di BofA in una nota recente.

Ultimamente, la politica della Fed ha assunto un ruolo centrale, con gli investitori concentrati sul fatto che l’inflazione indotta dai dazi si materializzerà. "Finora, questa incertezza sull’inflazione ha impedito alla Fed di riprendere il loro ciclo di tagli, ma il momento in cui i dati rifletteranno più definitivamente questi rischi si sta avvicinando", hanno aggiunto.

La pressione sulla Fed per tagliare i tassi è aumentata da parte dell’Amministrazione, che ha chiesto tassi più bassi per contribuire a frenare le spese per interessi federali, sollevando interrogativi sull’indipendenza della banca centrale. "Questo ha aggravato i problemi dell’USD, anche se i mercati altrove (e le aspettative di inflazione) l’hanno presa con calma per ora", secondo gli analisti.

Nonostante alcuni segnali accomodanti dai governatori della Fed Waller e Bowman, e l’apertura di Powell ai tagli se l’inflazione guidata dai dazi non si materializza, gli strateghi di BofA rimangono cauti. "Il presidente Powell... ha sottilmente aperto la porta a un possibile cambiamento accomodante più avanti con commenti che suggeriscono che se l’inflazione indotta dai dazi prevista non si manifestasse nei dati durante l’estate, la Fed sarebbe probabilmente in grado di riprendere i tagli prima di quanto originariamente anticipato."

I mercati stanno attualmente prezzando circa 28 punti base di tagli entro settembre, ma BofA dubita che questo sarà sufficiente per invertire la tendenza al ribasso del dollaro. "Qualsiasi riduzione di questo pricing è probabilmente insufficiente per invertire la marea dell’USD... Poiché l’ombra di eventuali tagli incombe ancora", aggiunge BofA, sottolineando che la discesa del dollaro è continuata nel secondo trimestre anche mentre le aspettative per tagli a breve termine si affievolivano.

Gli strateghi evidenziano anche che l’ultima fase di deprezzamento del dollaro è avvenuta anche mentre le azioni statunitensi hanno iniziato a sovraperformare i pari globali—un disaccoppiamento che sottolinea il premio di rischio ora incorporato nel biglietto verde.

Per ora, le aspettative di inflazione rimangono ancorate, ma BofA avverte che "potenziali rischi al rialzo [sono] all’orizzonte, in parte a causa di un possibile ulteriore atteggiamento accomodante della Fed."

I prossimi mesi saranno cruciali per determinare se la Fed può riprendere il suo ciclo di tagli o se un’inflazione persistente terrà sotto controllo la discesa del dollaro.

Questo articolo è stato generato e tradotto con il supporto dell’intelligenza artificiale e revisionato da un redattore. Per ulteriori informazioni, consultare i nostri T&C.

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