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Il dollaro perde terreno dopo i datti sull’IPP, atteso report UoM

Pubblicato 12.12.2014, 15:07
Aggiornato 12.12.2014, 15:07
Il dollaro scende dopo i dati USA deludenti

Investing.com - Il dollaro è in calo contro il paniere delle altre principali valute questo venerdì, dopo il rilascio di dati statunitensi piuttosto deludenti sull’indice dei prezzi al consumo; nel corso della seduta è atteso il report sul sentimento dei consumatori.

Il Dipartimento per il Lavoro ha dichiarato che l’indice dei prezzi alla produzione USA è sceso dello 0,2% lo scorso mese, contro le aspettative di un calo dello 0,1%, e dopo l’aumento dello 0,2% di ottobre.

L’indice dei prezzi alla produzione core, che esclude i costi di alimenti ed energia, è rimasto invariato a novembre, contro le aspettative di un aumento dello 0,1% e dopo l’aumento dello 0,4% dello scorso mese.

Ma il dollaro resta comunque supportato dai dati positivi sulle vendite al dettaglio, che hanno spinto gli investitori a collocare il possibile aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve verso la metà 2015.

L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è in calo dello 0,30% a 88,32, non lontano dal massimo di cinque anni di 89,53 toccato lunedì.

La coppia EUR/USD sale dello 0,38% a 1,2454, dopo i dati che hanno mostrato che la produzione industriale nella zona euro è salita dello 0,1% ad ottobre, in linea con le aspettative e dopo un aumento dello 0,5% a settembre, rivisto al ribasso dalla precedente lettura di un incremento dello 0,6%. Su base annua, la produzione industriale del blocco della moneta unica è salita dello 0,7%, contro le aspettative di un aumento dello 0,5%, dopo un rivisto aumento dello 0,2% a settembre.

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Lo yen ed il franco svizzero sono entrambi in salita, con il cambio USD/JPY giù dello 0,19% a 118,48 e USD/CHF giù dello 0,40% a 0,9643.

Il cambio EUR/CHF è stabile a 1,2009, dopo che la Banca Nazionale Svizzera ha lasciato i tassi di riferimento invariati confermando che manterrà il tasso di cambio 1,20.

La sterlina è stabile, con il cambio GBP/USD a 1,5722, dopo che l’ONS ha mostrato che la produzione edile britannica è scesa del 2,2% ad ottobre, contro le aspettative di un aumento dello 0,8%.

A settembre il dato è stato rivisto ad un aumento del 2,2% dalla precedente lettura di un incremento dell’1,8%.

Il dollaro australiano e quello neozelandese e quello canadese sono tutti in calo, con la coppia AUD/USD in calo dello 0,16% a 0,8256, il cambio NZD/USD giù dello 0,29% 0,7793, mentre il cambio USD/CAD sale dello 0,36% a 1,1563.

Le valute legate alle materie prime sono andate sotto pressione dopo i dati ufficiali che hanno mostrato una produzione industriale cinese aumentata del 7,2% a novembre, contro le aspettative di un aumento del 7,2% e dopo un aumento del 7,7% ad ottobre.

I dati più deboli del previsto hanno alimentato i timori di un rallentamento della seconda economia mondiale.

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