Investing.com - Il dollaro continua a scendere contro le altre principali valute questo martedì, dopo la pubblicazione del report deludente sull’attività manifatturiera nella regione di New York, mentre il sentimento dei mercati resta vulnerabile.
Il cambio USD/JPY scende dello 0,65% a 113,85.
La Federal Reserve Bank di New York ha reso noto che l’indice generale delle condizioni delle imprese è salito a -16,7 questo mese da -19,4 di gennaio. Gli analisti avevano previsto un aumento a -10,0 a febbraio.
Sul sentimento dei mercati continua a pesare il vertice tra i ministri del petrolio di Arabia Saudita, Russia, Qatar e Venezuela che si è concluso con la decisione di bloccare la produzione ma non di ridurla.
Il cambio EUR/USD sale dello 0,11% a 1,1167.
L’euro ha trovato supporto nelle parole di ieri del Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi secondo cui la banca centrale non esiterà ad intervenire a supporto della crescita e dell’inflazione della zona euro, lasciando intendere la possibilità di nuove misure di allentamento monetario.
Intanto, dai dati di stamane è emerso che il sentimento economico tedesco è peggiorato questo mese, in un clima di apprensione per il crollo del prezzo del greggio, l’indebolimento della crescita globale e l’aumento della volatilità sui mercati.
L’indice ZEW del sentimento economico tedesco è crollato a 1 questo mese da 10,2 di gennaio, ma risulta comunque migliore delle aspettative degli analisti che prevedevano una lettura pari a zero.
Il dollaro sale contro la sterlina, con la coppia GBP/USD giù dello 0,53% a 1,4460, e resta stabile contro il franco svizzero, con il cambio USD/CHF a 0,9862.
La sterlina si è rafforzata dopo il sondaggio che ha rivelato che la maggior parte della popolazione è favorevole a restare a far parte dell’Unione Europa.
Sempre oggi, l’Ufficio Nazionale di Statistica britannico ha reso noto che l’indice dei prezzi al consumo è salito dello 0,3% il mese scorso, in linea con le aspettative ed in salita dallo 0,2% di dicembre.
L’indice IPC core, che esclude i costi di alimenti, energia, alcol e tabacco, ha visto un incremento dell’1,2% il mese scorso, meno dell’1,3% previsto ed in calo dall’1,4% di dicembre.
Il dollaro australiano guadagna terreno, con la coppia AUD/USD su dello 0,25% a 0,7156, mentre il cambio NZD/USD scende dello 0,96% a 0,6584.
Nei verbali del vertice di politica monetaria del mese di febbraio della Reserve Bank of Australia, pubblicati questa mattina, si legge che i tassi di interesse al minimo storico stanno contribuendo alla spesa dei consumatori ed alla costruzione di case, mentre il tasso di cambio basso sta aiutando le imprese ad essere più competitive.
Intanto, il cambio USD/CAD scende dello 0,36% a 1,3788 poiché la ripresa del prezzo del greggio incoraggia la domanda del loonie, legato alla materia prima.
Secondo Statistics Canada le vendite del settore manifatturiero sono aumentate dell’1,2% a dicembre, ben al di sopra dello 0,7% previsto. Le vendite del settore manifatturiero sono salite dell’1,2% a novembre, dato rivisto da una stima precedente dell’1,0%.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,24% a 96,52.