Investing.com - Il dollaro riduce i guadagni contro le altre principali valute questo giovedì, dopo aver toccato i massimi di tre settimane e mezzo; i dati ufficiali hanno mostrato una crescita economica USA del terzo trimestre migliore del previsto, sostenuta dai guadagni nell’export e dai maggiori investimenti.
Il Dipartimento per il Commercio ha dichiarato che il prodotto interno lordo è cresciuto al tasso annuo destagionalizzato del 3,5% nel trimestre terminato il 30 settembre, superando le aspettative di una crescita del 3%.
Un secondo report ha mostrato che le nuove richieste di sussidio di disoccupazione sono aumentate per la seconda settimana consecutiva, sebbene il trend del mercato del lavoro resti positivo.
I dati hanno mostrato che il numero delle richieste di sussidio di disoccupazione è salito di 3.000 unità la scorsa settimana a 287.000 dal totale della settimana precedente di 284.000.
Ieri, a conclusione dei due giorni di vertice di politica monetaria, la Federal Reserve ha messo fine al suo programma di acquisti di bond, o di allentamento monetario, come previsto.
La Fed ha ribadito l’intenzione di mantenere i tassi di interesse vicini allo zero per un “lungo periodo”.
Nelle precedenti dichiarazioni la Fed ha descritto la forza di lavoro inutilizzata nel mercato del lavoro come “significativa”.
Il cambio EUR/USD scende dello 0,25% a 1,2600, staccandosi dal minimo di 1,2548, in seguito al rilascio dei dati.
La moneta unica è stata supportata dai dati sulla crescita del terzo trimestre in Spagna e dai dati che hanno mostrato un calo della disoccupazione questo mese in Germania.
Il prodotto interno lordo spagnolo è salito dello 0,5% nel trimestre terminato a settembre, ed ha visto un incremento pari all’1,6% su base annua, in linea con le previsioni.
Un secondo report ha mostrato che il tasso annuo di inflazione in Spagna resta al di sotto dello zero per questo mese, salendo a -0,1% da -0,2% di settembre.
Nel corso della giornata, la Germania pubblicherà i dati preliminari sull’indice dei prezzi al consumo.
Il cambio USD/JPY sale dello 0,06% a 108,95, non lontano dal massimo di 109,36.
Il dollaro è stabile contro la sterlina, con la coppia GBP/USD a 1,5997, e resta in salita contro il franco svizzero, con il cambio USD/CHF su dello 0,25% a 0,9567.
La coppia NZD/USD sale dello 0,15% a 0,7812 dal minimo di un mese di 0,7800.
Il “kiwi” è crollato nella seduta precedente in seguito alla decisione della Reserve Bank of New Zealand di mantenere i tassi stabili al 3,5%, spiegando che “prima di considerare ulteriori modifiche alla politica monetaria, sarà opportuno un periodo di valutazione”.
La banca aveva precedentemente affermato che sarà necessario un ulteriore inasprimento della politica monetaria.
Intanto, il cambio AUD/USD sale dello 0,14% a 0,8807, mentre la coppia USD/CAD è pressoché invariata a 1,1167.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,15% a 86,21, non lontano dal massimo delle ultime tre settimane e mezzo di 86,57.