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Il dollaro sale; sterlina giù, propensione al rischio sotto pressione

Pubblicato 17.01.2019, 09:10
Aggiornato 17.01.2019, 09:10
© Reuters.

Investing.com - Il dollaro è in salita contro il paniere dei principali rivali questo giovedì, aumentando i recenti guadagni, mentre la sterlina scende per via della bassa propensione al rischio.

L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,14% a 95,80 alle 03:54 ET (08:54 GMT), dopo essere rimbalzato di quasi l’1% nelle cinque sedute precedenti.

Il sentimento dei mercati resta sottotono nei timori che il blocco delle attività amministrative USA stia cominciando a pesare sull’economia, mentre gli investitori attendono altri indizi dalla Federal Reserve dopo che vari funzionari hanno espresso cautela sui futuri aumenti dei tassi.

“Ci sono molte speculazioni sul fatto che si sia arrivati al termine del ciclo di aumenti dei tassi e molti cominciano persino a parlare di tagli dei tassi per quest’anno”, afferma Bart Wakabayashi, direttore della filiale di Tokyo di State Street Bank.

“(L’impatto) immediato saranno i messaggi dalla Fed e, ovviamente, i suoi interventi”. “Se presumiamo che il mercato sia ancora long sul dollaro, qualsiasi cambiamento di questa situazione avrà un effetto piuttosto duraturo”.

La Fed terrà il prossimo vertice di politica monetaria il 29-30 gennaio.

Le aziende negli Stati Uniti sono diventate meno ottimiste negli ultimi mesi, ha reso noto la Fed in un report di ieri sull’economia che supporta l’idea del Presidente Jerome Powell di essere più “paziente” sugli aumenti dei tassi di interesse.

Lo yen, di solito scelto dagli investitori come rifugio nei periodi di difficoltà dell’economia o dei mercati, sale contro il dollaro, con la coppia USD/JPY giù dello 0,28% a 108,76.

L’euro è in calo contro il biglietto verde, con il cambio EUR/USD giù dello 0,11% a 1,1386 nel clima di apprensione per l’economia della zona euro.

I dati di questa settimana hanno rivelato che la Germania non è entrata per un pelo in recessione nel secondo semestre del 2018 e martedì il Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi ha avvertito che gli sviluppi economici nella zona euro sono stati più deboli del previsto.

La sterlina è debole contro il dollaro, con il cambio GBP/USD giù dello 0,18% a 1,2857 mentre persiste l’incertezza per la Brexit. La valuta britannica è in calo contro l’euro, con il cambio EUR/GBP su dello 0,14% a 0,8856.

Come previsto, il Primo Ministro britannico Theresa May è riuscita a malapena ad ottenere la fiducia ieri sera ed ha invitato i leader degli altri partiti a discutere insieme per cercare di rompere l’impasse sull’accordo sulla Brexit, in seguito alla bocciatura della sua proposta da parte dei legislatori martedì.

I dettagli del cosiddetto Piano “B” sono attesi per lunedì e i mercati si aspettano che dovrà esserci una proroga della data di uscita prevista dall’Articolo 50, oltre il 29 marzo.

“Non è successo niente nelle ultime 24 ore che ci abbia dissuaso dall’idea che ci dirigiamo verso un rinvio dell’Articolo 50, una Brexit “morbida” o nessuna Brexit”, afferma Ray Attrill, a capo delle strategie Forex di NAB.

Wakabayashi di State Street Bank dice, a proposito dell’euro e della sterlina: “Non capisco come si possa prendere una posizione netta su una delle due quando c’è questa incognita della Brexit”.

“Non sceglierei un’esposizione eccessiva su nessuna delle due considerato questo enorme punto di domanda”, aggiunge.

-- Articolo realizzato con il contributo di Reuters

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