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Indice del dollaro al massimo di 5 anni, ottimismo per gli USA

Pubblicato 19.12.2014, 10:59
Aggiornato 19.12.2014, 10:59
© Reuters.  Il dollaro sale contro i rivali dopo i dati USA e la dichiarazione della Fed

Investing.com - Il dollaro è scambiato vicino al massimo degli ultimi cinque anni contro le altre principali valute questo venerdì, supportato dai dati di ieri sulle richieste di sussidio di disoccupazione statunitensi nonché dalla recente dichiarazione di politica monetaria della Federal Reserve.

Il dollaro resta sostenuto dai dati del Dipartimento per il Lavoro USA, secondo cui le nuove richieste di sussidio di disoccupazione la settimana terminata il 12 dicembre è sceso di 6.000 unità a 289.000, dal totale rivisto della settimana precedente di 295.000 unità. Gli economisti avevano previsto un incremento di 1.000 unità.

I dati hanno seguito di un giorno la dichiarazioni della Fed, che ha annunciato che sarà “paziente” prima di alzare i tassi, una posizione diversa rispetto alla precedente intenzione di mantenere tassi di interesse bassi per un “lungo periodo di tempo”.

La Presidente della Fed Janet Yellen ha dichiarato che la banca centrale non alzerà i tassi ancora “per un paio di vertici” suggerendo che l’aumento non avverrà prima di aprile.

L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute è in salita dello 0,15%,a 89,58, non lontano dal massimo di cinque anni di 89,78 toccato la scorsa settimana.

Il dollaro resta stabile vicino al massimo di 19 mesi contro il franco svizzero, con la coppia USD/CHF a 0,9804, mentre il cambio EUR/CHF è pressoché invariato a 1,2036.

Ieri, la Banca Nazionale Svizzera ha introdotto un tasso di cambio negativo pari a -0,25% sui depositi a vista, confermando il suo impegno per mantenere il cambio di 1,20 franchi per un euro.

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La coppia EUR/USD è pressoché invariata vicino al minimo di due settimane di 1,2277, nonostante i dati di questa mattina che hanno mostrato che l’indice Gfk sul clima di fiducia dei consumatori in Germania è salito al massimo degli ultimi sei mesi di 9,0 a dicembre da una lettura pari a 8,7 del mese precedente. Gli analisti avevano previsto un aumento a 8,9 per questo mese.

Il cambio USD/JPY sale dello 0,44% a 119,35 dopo che la Banca del Giappone ha dichiarato di voler aumentare la base monetaria al tasso annuo di 80 mila miliardi di yen.

Lo yen tradizionale valuta rifugio è stato sostenuto questa settimana dal crollo del greggio che ha alimentato i timori sulle previsioni di crescita globali e sull’impatto sui mercati emergenti.

Il rublo russo è in salita, con la coppia USD/RUB che crolla del 3,10% a 60,15, in salita dal minimo storico toccato ieri dopo l’aumento a sorpresa dei tassi di interesse che non ha allentato la pressione sulla valuta dovuta al calo del prezzo del greggio e alle sanzioni occidentali.

La sterlina scende, con la coppia GBP/USD giù dello 0,12% a 1,5651, in seguito ai dati di oggi dell’Ufficio Nazionale di Statistica britannico, secondo cui il prestito netto al settore pubblico nel Regno Unito è salito a 13,41 miliardi di sterline il mese scorso, rispetto al previsto incremento a 15,37 miliardi di sterline.

Il dato di ottobre è stato rivisto ad un aumento di 6,43 miliardi di sterline da una stima precedente di 7,06 miliardi di sterline.

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Il dollaro australiano, neozelandese e canadese passano da stabili a negativi, con la coppia AUD/USD giù dello 0,09% a 0,8156 e il cambio NZD/USD stabile a 0,7767, mentre la coppia USD/CAD sale dello 0,17% a 1,1598.

Stamane i dati hanno mostrato che l’indice ANZ sulla fiducia delle imprese in Nuova Zelanda è sceso a 30,4 a dicembre da 31,4 del mese precedente.

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