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Indice del dollaro al massimo pluriannuale dopo le parole della Fed

Pubblicato 29.01.2015, 12:18
Aggiornato 29.01.2015, 12:18
 Dollaro supportato contro i rivali, la Fed segnala un possibile aumento dei tassi

Investing.com - Il dollaro è stabile, oscillando vicino al massimo di oltre 11 anni contro le altre principali valute questo giovedì, dopo che la Federal Reserve ha dichiarato che i tassi di interesse potrebbero essere alzati a metà anno.

Ieri, a conclusione del vertice di politica monetaria, la Fed ha annunciato che manterrà i tassi invariati almeno fino a giugno ed ha ribadito l’intenzione di essere paziente in merito all’aumento dei tassi di interesse, riconoscendo comunque la solida ripresa economica e la forte crescita nel mercato del lavoro.

La banca centrale ha affermato inoltre che prevede un ulteriore calo dell’inflazione a breve termine ed ha aggiunto che terrà presenti “gli sviluppi finanziari ed internazionali” prima di decidere la tempistica dell’aumento dei tassi.

L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, si è attestato a 94,91, restando al di sotto del massimo di oltre 11 anni di 95,77 segnato venerdì.

Il cambio EUR/USD sale dello 0,17% a 1,1309 dopo che l’Ufficio Federale di Statistica tedesco ha dichiarato che il numero dei disoccupati si è ridotto per il quarto mese consecutivo a gennaio, con un calo di 9.000 unità, contro il previsto calo di 10.000 unità.

Il report ha mostrato inoltre che il tasso di disoccupazione tedesco è sceso al minimo storico del 6,5% a gennaio dal 6,6% di dicembre, come previsto.

Il sentimento sull’euro si è indebolito dopo che ieri il nuovo governo greco ha deciso di ridurre le impopolari misure di austerity alla base del salvataggio da 240 miliardi di euro, facendo crescere l’apprensione per gli scontri con i creditori internazionali.

La sterlina è stabile contro il dollaro, con la coppia GBP/USD a 1,5150 dopo il report della Nationwide Building Society in cui si legge che l’indice dei prezzi delle case britanniche è salito dello 0,3% questo mese, in linea con le aspettative, dopo l’aumento dello 0,2% a dicembre.

Su base annua, i prezzi delle case nel Regno Unito sono aumentati del 6,8% a gennaio, superando le previsioni di una crescita del 6,6% dopo l’aumento del 7,2% il mese precedente.

La coppia USD/CHF sale dell’1,75% a 0,9208 ed il cambio EURCHF subisce un’impennata del 2,10% a 1,0432 tra le crescenti aspettative di un ulteriore intervento sulla valuta da parte della Banca Nazionale Svizzera.

Martedì, il Vice Presidente della SNB Jean-Pierre Danthine ha dichiarato che la banca è ancora “pronta” ad intervenire sui mercati finanziari, anche dopo la revoca del tetto di cambio.

Lo yen è in calo, con la coppia USD/JPY su dello 0,26% a 117,85.

Il dollaro australiano e neozelandese sono in calo, con la coppia AUD/USD che crolla dell’1,08% ad un nuovo minimo di cinque anni e mezzo a 0,7802 ed il cambio NZD/USD giù dello 0,45% al nuovo minimo di quattro anni di 0,7283.

Il “kiwi” si è indebolito dopo che la RBNZ ha mantenuto il tasso di interesse di riferimento al minimo storico del 3,50% ed ha dichiarato di essere pronta ad abbassare ulteriormente i costi di prestito per via del crollo del prezzo del greggio.

Intanto, i dati hanno mostrato che il deficit commerciale della Nuova Zelanda si è ridotto a 159 milioni di dollari neozelandesi a dicembre dai 285 milioni di novembre, contro le aspettative di un deficit pari a 48 milioni di dollari.

Il dollaro canadese è stabile vicino al minimo di quasi sei anni, con la coppia USD/CAD a 1,2540.

Nel corso della giornata, gli Stati Uniti pubblicheranno il report settimanale sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione, nonché i dati del settore privato sulle vendite di case in corso.

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