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Indice del dollaro al massimo pluriannuale in attesa dei dati USA

Pubblicato 16.01.2015, 11:27
Aggiornato 16.01.2015, 11:27
 Dollaro ancora al massimo pluriannuale in vista dei report USA

Investing.com - Il dollaro rimane stabile vicino al massimo degli ultimi 12 anni contro le altre principali valute questo venerdì; i dati statunitensi misti della seduta precedente non hanno intaccato l’ottimismo per la ripresa economica statunitense, mentre gli investitori attendono ulteriori report economici dagli USA nel corso della giornata.

Il dollaro non ha risentito dei dati di ieri che hanno mostrato un aumento del numero delle nuove richieste di sussidio di disoccupazione la settimana scorsa al massimo di quattro mesi di 316.000 unità, contro le aspettative di un calo di 6.000 unità.

Un secondo report ha rivelato che l’indice dei prezzi alla produzione USA è sceso al tasso maggiore degli ultimi tre anni a dicembre, segnando un calo dello 0,3% per via del crollo dei costi energetici.

Inoltre, la Federal Reserve Bank di Philadelphia ha affermato che l’indice manifatturiero ha visto un calo al minimo degli ultimi 11 mesi di 6,3 questo mese dalla lettura di dicembre di 24,5, mentre la Fed di New York ha dichiarato che l’indice generale della situazione delle imprese è salito a 10,0 questo mese da -3,6 di dicembre.

L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,09% a 92,60, non lontano dal nuovo massimo di 12 anni di 93,15 toccato durante la notte.

La coppia USD/CHF subisce un’impennata del 4,36% a 0,8779, staccandosi dal minimo di 0,7360 segnato ieri quando il cambio è crollato di oltre l’11%, mentre il cambio EUR/CHF schizza del 4,37% a 1,0205, staccandosi dal minimo di 0,8204.

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Ieri la Banca Nazionale Svizzera ha colto di sorpresa i mercati revocando il tasso di cambio minimo di 1,20 franchi per un euro imposto nel settembre del 2011, per tentare di contenere la deflazione e prevenire il continuo apprezzamento del franco, tradizionale valuta rifugio.

La banca centrale ha inoltre tagliato i tassi a -0,75%, da -0,25% ed ha abbassato il margine di fluttuazione del Libor a tre mesi ad un range compreso tra -1,25% e -0,25% dal range precedente compreso tra -0,75% e -0,25%.

Stamane, i dati ufficiali hanno mostrato che le vendite al dettaglio elvetiche sono scese al tasso annuo dell’1,2% a novembre, contro le aspettative di un aumento dell’1,1%, dopo la crescita dello 0,3% il mese precedente.

Intanto, la coppia EUR/USD è stabile a 1,1623, restando al di sopra del minimo di 11 anni di 1,1567 toccato ieri.

Questa mattina, i dati ufficiali hanno mostrato che l’indice dei prezzi al consumo nella zona euro è sceso dello 0,1% a dicembre, in linea con le aspettative, dopo la riduzione dello 0,2% a novembre.

L’indice IPC del blocco della moneta unica è salito al tasso annuo dello 0,2% il mese scorso, invariato rispetto a novembre.

L’indice IPC core della zona euro, che esclude i costi di alimenti, energia, alcol e tabacco, ha visto un incremento dello 0,4% a dicembre, dopo il calo dello 0,1% il mese precedente.

I dati hanno alimentato i timori per i livelli bassi di inflazione persistenti nella zona euro. La Banca Centrale Europea mira ad un tasso di inflazione di poco inferiore al 2%.

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Il dollaro sale contro lo yen, tradizionale valuta rifugio, con la coppia USD/JPY su dello 0,30% a 116,49, staccandosi dal minimo di un mese di 115,85 toccato durante la notte, mentre il cambio GBP/USD sale dello 0,27% a 1,5223.

Le valute legate alle materie prime passano da stabili a negative. Il cambio AUD/USD è pressoché invariato a 0,8212 e la coppia NZD/USD scende dello 0,36% a 0,7795. Il cambio USD/CAD sale dello 0,34% a 1,1996, oscillando vicino al massimo di oltre cinque anni di 1,2018 segnato mercoledì.

Nel corso della giornata, gli Stati Uniti pubblicheranno il report sulla produzione industriale ed i dati preliminari sul sentimento dei consumatori.

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