Investing.com — Un aumento dell’euro rispetto al dollaro statunitense finora quest’anno potrebbe ridurre gli utili aziendali europei di circa il 2%, secondo le stime degli analisti di Citi.
L’euro si è rafforzato di circa il 10% contro il biglietto verde nel 2025, alimentato in parte dalla scelta di molti investitori di spostare le allocazioni dagli Stati Uniti verso asset europei. L’elevata incertezza politica e le prospettive economiche relativamente migliori nel resto del mondo rispetto agli USA hanno guidato questa tendenza, hanno affermato gli analisti.
Ora prevedono che l’euro si apprezzerà di circa il 5% dai livelli attuali fino a $1,20 nei prossimi sei-dodici mesi.
Le aziende europee, molte delle quali dipendono fortemente dalle esportazioni per sostenere le loro attività, potrebbero essere penalizzate dall’euro più forte, hanno dichiarato in una nota ai clienti gli analisti di Citi guidati da Beata Manthey.
Il broker ha stimato che questi venti contrari sul fronte valutario, insieme all’incertezza in corso sulla traiettoria dei dazi del presidente statunitense Donald Trump, potrebbero pesare sugli utili delle aziende europee, in particolare nei settori come materiali ed energia.
Tuttavia, gli analisti hanno osservato che storicamente l’apprezzamento dell’euro è stato compensato da altri fattori, come le condizioni economiche sottostanti.
"Una solida crescita degli utili per azione rimane possibile quando l’euro si apprezza", hanno scritto. "In effetti, gli utili per azione previsionali europei tipicamente aumentano di circa il 10% in media dodici mesi dopo un significativo rally dell’euro, sebbene con un’ampia gamma di risultati possibili."
Tra i titoli che secondo Citi potrebbero beneficiare di un euro più forte ci sono istituti di credito come Commerzbank(ETR:CBKG) e PKO Bank (WA:PKO), così come rivenditori come Zalando (ETR:ZALG) e Redcare Pharmacy (ETR:RDC). Le aziende che invece traggono vantaggio da un euro più debole includono la società di materiali UPM-Kymmene (HE:UPM), le major petrolifere Shell (AS:SHEL) e BP (LON:BP), e le case farmaceutiche come Novo Nordisk (CSE:NOVOb) e AstraZeneca (LON:AZN).
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