Investing.com - I prezzi dell’oro sono saliti al massimo di tre settimane questo lunedì, nelle crescenti tensioni sulla crisi in Ucraina che hanno sostenuto la domanda per la richiesta di investimenti rifugio.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, l’oro con consegna a giugno è salita al massimo giornaliero di 1,309,40 dollari l’oncia troy, il massimo dal 16 aprile.
L’oro è salito a 1.308,20 dollari l’oncia troy nella mattinata europea, in salita dello 0,42% o di 5,50 dollari. Venerdì i prezzi sono saliti dell’1,52% o di 19,50 dollari, a 1.302,90.
Supporto a 1.272,40 dollari l’oncia, il minimo dal 2 maggio e resistenza a 1.326,90 dollari, il massimo dal 15 aprile.
Gli investitori osservano inoltre la situazione nell’Ucraina orientale, con le ostilità tra Kiev e Russia che restano alte.
Durante il week end sono scoppiati gli scontri tra l’esercito ucraino ed i separatisti filorussi in sei città dell’Ucraina orientale ed è alta la paura che al crisi possa aggravarsi e coinvolgere in intervento USA nel conflitto.
Il Segretario di Stato John Kerry ha minacciato ieri di applicare ulteriori sanzioni alla Russia, a meno che il paese non blocchi i separatisti nell’Ucraina dell’est.
L’Occidente accusa la Russia di incoraggiare la rivolta separatista nell’Ucraina orientale dopo l’annessione della Crimea dello scorso mese.
L’oro, considerato investimento rifugio, solitamente è sostenuto dai disordini geopolitici.
Intanto gli investitori continuano ad esaminare il report che ha mostrato che un’occupazione USA più forte del previsto ad aprile, ma al contempo un calo del tasso di partecipazione della forza lavoro e della crescita degli stipendi.
Il Dipartimento per il Lavoro USA ha dichiarato che l’economia USA ha segnato 288.000 nuovi posti di lavoro ad aprile, contro le aspettative di una crescita di 210.000, mentre il tasso di disoccupazione è sceso al minimo di cinque anni e mezzo del 6,3%, contro le aspettative di una lettura al 6,6%.
Tuttavia, sull’ottimismo pesa il dato che mostra un calo del tasso di partecipazione della forza lavoro, che misura la proporzione delle persone che lavorano o che cercano lavoro, sceso al 62,8%, dal 63,2% di marzo. Intanto, la spesa media è scesa ad aprile dallo stesso mese dell’anno precedente, pesando sulle previsioni di inflazione a medio termine.
Sul Comex l’argento con consegna a luglio è salito dello 0,13% o di 2,6 centesimi a 19,57 dollari l’oncia troy. Venerdì l’argento ha chiuso la seduta in salita del 2,64% o di 50 centesimi, a 19,54 dollari l’oncia.
Il rame con consegna a luglio è sceso dello 0,32% o di 1 centesimo al massimo di sette settimane di 3,060 dollari la libbra.
Stamane i dati hanno mostrato che l’indice HSBC PMI cinese a 48,1, in calo dalla stima preliminare di 48,3, contro le previsioni di un aumento a 48,4. Una lettura sotto il 50 indica una contrazione.
Il report ha mostrato una contrazione dell’attività manifatturiera cinese ad aprile ed ha alimentato i timori che il rallentamento economico della seconda economia mondiale si stia aggravando.
La nazione asiatica è il principale consumatore di rame ed ha rappresentato il 40% del consumo mondiale lo scorso anno.