Investing.com - Il dollaro oscilla vicino al massimo degli ultimi quattro anni contro il paniere delle altre principali valute questo lunedì, poiché i dati positivi statunitensi rilasciati venerdì continuano a supportare la richiesta del biglietto verde.
Il dollaro è rimasto sostenuto dalle indicazioni che la ripresa economica statunitense è in corso, indicazioni che hanno alimentato le aspettative di un aumento anticipato dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve.
Venerdì, l’Università del Michigan ha riportato un aumento dell’indice del sentimento dei consumatori al massimo degli ultimi sette anni di 86,9 questo mese da 86,4 di settembre.
In un secondo report si legge che l’indice dei direttori acquisti di Chicago è salito al massimo degli ultimi tre anni e mezzo di 66,2 ad ottobre da 60,5 di settembre, deludendo le aspettative di una lettura pari a 60,0.
Lo yen ha toccato un nuovo minimo degli ultimi sette anni contro il dollaro, con la coppia USD/JPY su dello 0,44% a 112,81, poiché continua a pesare l’improvvisa decisione annunciata venerdì dalla Banca del Giappone di implementare le misure di allentamento monetario.
Lo yen si è indebolito in seguito alla decisione della BoJ di incrementare la base monetaria a 80 mila miliardi di yen dai 60-70 mila miliardi attuali per aumentare le possibilità di raggiungere l’obiettivo di inflazione.
Il cambio EUR/USD scende dello 0,23% a 1,2496, il minimo dall’agosto 2012.
La moneta unica è andata sotto pressione dopo le dichiarazioni dell’agenzia di ricerche di mercato Markit, secondo cui l’indice PMI per il settore manifatturiero in Germania ha visto un calo a 51,4 ad ottobre, da una lettura di 51,8 il mese precedente, deludendo le aspettative di una lettura invariata.
Secondo Markit, l’indice PMI per il settore manifatturiero della zona euro è sceso a 50,6 questo mese da 50,7 di settembre. Gli analisti avevano previsto che l’indice restasse stabile.
La sterlina è stabile contro il dollaro, con il cambio GBP/USD a 1,6003, mentre il franco svizzero è in calo, con la coppia USD/CHF su dello 0,21% a 0,9645.
Markit ha dichiarato che l’indice dei direttori acquisti per il settore manifatturiero nel Regno Unito è salito a 53,2 questo mese da 51,6 a settembre. Gli analisti avevano previsto che l’indice scendesse a 51,2 ad ottobre.
I dollari legati alle materie prime passano da stabili a negativi, con la coppia AUD/USD giù dello 0,56% a 0,8748 e il cambio NZD/USD in calo dello 0,20% a 0,7778, mentre la coppia USD/CAD sale dello 0,01% a 1,1267.
L’aussie si è indebolito per via dei dati ufficiali che hanno mostrato che le concessioni edilizie in Australia sono crollate dell’11,0% a settembre, contro il previsto calo dello 0,9%. Il dato di agosto è stato rivisto ad un aumento del 3,4% da una stima precedente pari al 3,0%.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,14% a 87,17, il massimo dal giugno 2010.
Nel corso della giornata, gli Stati Uniti rilasceranno il report dell’Institute of Supply Management sull’attività del settore manifatturiero.