ROMA/MILANO, 10 marzo (Reuters) - La produzione industriale italiana cala in maniera pesante e inattesa in gennaio, ma gli economisti invitano a non drammatizzare un dato che, pur segnando un inizio d'anno poco entusiasmante, non mette in discussione le prospettive di rafforzamento dell'economia.
"Non lo interpreterei come l'avvio di una tendenza negativa; magari si andranno a limare i livelli, non la direzione, che resta quella di una salita della produzione nei prossimi mesi" afferma l'economista di Ing Paolo Pizzoli.
L'economista di Unicredit (MILAN:CRDI) Marco Valli conferma che "non c'è motivo di preoccupazione", in quanto il dato probabilmente riflette una "correzione tecnica" dopo due incrementi consecutivi. "Il trend della produzione industriale rimane verso l'alto sia in Italia sia nel resto della zona euro".
POSSIBILE CODA DECUMULO SCORTE
La produzione italiana, ha comunicato l'Istat, è scesa dello 0,7% congiunturale, dopo l'incremento dello 0,4% di gennaio. Le stime indicavano un +0,2%.
"Negli ultimi due mesi avevamo visto una ripresa degli ordini esteri e una fiducia delle imprese che è tornata a salire" spiega Pizzoli. "Ma potrebbe esserci stata una coda di decumulo delle scorte, non ancora smaltita, che ha pesato su gennaio".
Il calo congiunturale è stato dettato dal comparto dei beni strumentali (-1,8%) e dei beni intermedi (-0,2%), mentre in controtendenza si sono mossi energia (+0,5%) e beni di consumo (+0,1%).
"La debolezza dei beni strumentali è comprensibile, essendo una componente tardiva del ciclo; ma non sorprende neanche la tenuta dei beni di consumo: è la prima area della ripresa nascente, che beneficia della bassa inflazione e del calo della disoccupazione; poi più avanti potrebbe aggiungersi una componente di ricostituzione delle scorte" afferma Pizzoli.
Su base tendenziale la produzione italiana segna in gennaio un -2,2%, dopo il +0,1% del mese precedente, che aveva interrotto una sequenza di cinque cali consecutivi. Le stime erano per un +0,1%.
PIL TRIM1 VISTO POSITIVO
Valli spiega che, al di là della volatilità dei dati mensili, il miglioramento degli indicatori congiunturali sostiene le prospettive di crescita dell'Italia, grazie anche ai bassi prezzi petroliferi, all'euro debole e al miglioramento delle condizioni finanziarie per famiglie e imprese.
"La debolezza vista oggi sulla produzione sarà probabilmente ribaltata nei prossimi mesi e rimaniamo convinti che il primo trimestre 2015 mostrerà il ritorno ad una crescita positiva del Pil" afferma Valli.
Sopra le attese è risultato il dato odierno sulla produzione industriale francese, con un +0,4% su mese, mentre nei giorni scorsi la produzione tedesca ha evidenziato un +0,6%; dopodomani sono attesi i numeri della zona euro, con stime per un +0,2%.
- ha collaborato Antonella Cinelli