Investing.com - I futures del greggio sono in calo questo lunedì, dal momento che continuano a pesare i timori su un calo della domanda dagli USA.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a gennaio sono scambiati a 94,17 dollari al barile negli scambi della mattinata europea, in calo dello 0,35%.
I futures del petrolio scambiati sulla borsa di New York sono rimasti in un range tra 94,03 dollari al barile, il minimo giornaliero e il massimo della seduta di 94,49 dollari al barile.
Il contratto di gennaio venerdì è salito dello 0,08% a 94,49 dollari al barile.
I futures del greggio troveranno supporto a 92,51 dollari al barile, il minimo dal 14 novembre e resistenza a 95,22 dollari al barile, il massimo dal 12 novembre.
I futures del greggio sono scesi dello 0,8% la scorsa settimana, il sesto calo settimanale consecutivo e la più lunga serie di perdite dal dicembre 1998.
I prezzi USA del greggio hanno avuto un andamento negativo nelle scorse settimane a causa dei timori per il recente shutdown del governo federale che ha portato a un calo della crescita economica e ha fatto diminuire la richiesta del principale consumatore mondiale di petrolio.
Il totale delle scorte USA di greggio ha segnato 388,1 milioni di barili la scorsa settimana, il massimo da giugno.
I prezzi del greggio sono andati sotto ulteriore pressione in seguito alle dichiarazioni della Joint Organizations Data Initiative dell’Arabia Saudita, secondo cui il paese a settembre ha prodotto approssimativamente 10,12 milioni di barili di petrolio al giorno e ha esportato 7,84 milioni di barili.
Sull’ICE Futures Exchange, i futures Brent del petrolio con consegna a gennaio sono in calo dello 0,65% a 107,82 dollari al barile, con lo spread tra i Brent e i contratti del greggio a 13,65 dollari al barile.
L’attenzione degli investitori è rivolta alla ripresa delle trattative tra l’Iran e le maggiori potenze prevista per il 20 novembre a Ginevra. Le trattative mirate a contenere il programma nucleare dell’Iran e ad allentare le sanzioni contro il produttore di petrolio si erano interrotte all’inizio del mese.
Le sanzioni commerciali applicate all’Iran dovute alle sue ambizioni nucleari tolgono oltre un milione di barili di greggio al giorno dal mercato globale.
I prezzi Brent scambiati sulla borsa di Londra sono stati sostenuti nelle ultime sedute tra le crescenti preoccupazioni per gli scontri in Libia. Il vicedirettore dell’intelligence libica è stato rapito domenica e l’accaduto ha alimentato i timori per l’interruzione delle forniture dal paese.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a gennaio sono scambiati a 94,17 dollari al barile negli scambi della mattinata europea, in calo dello 0,35%.
I futures del petrolio scambiati sulla borsa di New York sono rimasti in un range tra 94,03 dollari al barile, il minimo giornaliero e il massimo della seduta di 94,49 dollari al barile.
Il contratto di gennaio venerdì è salito dello 0,08% a 94,49 dollari al barile.
I futures del greggio troveranno supporto a 92,51 dollari al barile, il minimo dal 14 novembre e resistenza a 95,22 dollari al barile, il massimo dal 12 novembre.
I futures del greggio sono scesi dello 0,8% la scorsa settimana, il sesto calo settimanale consecutivo e la più lunga serie di perdite dal dicembre 1998.
I prezzi USA del greggio hanno avuto un andamento negativo nelle scorse settimane a causa dei timori per il recente shutdown del governo federale che ha portato a un calo della crescita economica e ha fatto diminuire la richiesta del principale consumatore mondiale di petrolio.
Il totale delle scorte USA di greggio ha segnato 388,1 milioni di barili la scorsa settimana, il massimo da giugno.
I prezzi del greggio sono andati sotto ulteriore pressione in seguito alle dichiarazioni della Joint Organizations Data Initiative dell’Arabia Saudita, secondo cui il paese a settembre ha prodotto approssimativamente 10,12 milioni di barili di petrolio al giorno e ha esportato 7,84 milioni di barili.
Sull’ICE Futures Exchange, i futures Brent del petrolio con consegna a gennaio sono in calo dello 0,65% a 107,82 dollari al barile, con lo spread tra i Brent e i contratti del greggio a 13,65 dollari al barile.
L’attenzione degli investitori è rivolta alla ripresa delle trattative tra l’Iran e le maggiori potenze prevista per il 20 novembre a Ginevra. Le trattative mirate a contenere il programma nucleare dell’Iran e ad allentare le sanzioni contro il produttore di petrolio si erano interrotte all’inizio del mese.
Le sanzioni commerciali applicate all’Iran dovute alle sue ambizioni nucleari tolgono oltre un milione di barili di greggio al giorno dal mercato globale.
I prezzi Brent scambiati sulla borsa di Londra sono stati sostenuti nelle ultime sedute tra le crescenti preoccupazioni per gli scontri in Libia. Il vicedirettore dell’intelligence libica è stato rapito domenica e l’accaduto ha alimentato i timori per l’interruzione delle forniture dal paese.