Investing.com – Il dollaro è sceso contro lo yen stamane, staccandosi da un minimo di 10 giorni, tra l’indebolirsi del sentimento al rischio e nelle previsioni positive per l’economia USA, che hanno mandato il biglietto verde in salita.
Negli scambi della mattinata europea, il cambio USD/JPY ha toccato 82,79, il massimo giornaliero; successivamente il cambio si è attestato a 82,85 in salita dello 0,61%.
Supporto a 82,10, minimo del 12 marzo e resistenza a 83,07, massimo del 13 marzo.
Il sentimento ha risentito delle dichiarazioni del Premier Italiano Mario Monti, il quale ha avvisato che la Spagna potrebbe riaccendere la crisi del debito della zona euro, vista la difficoltà del paese a controllare le finanze.
I timori per un possibile rallentamento della crescita cinese sono riemersi dopo i dati del settore manifatturiero cinese, che mostrano un calo che potrebbe pesare sulle materie prime ed in seguito ai dati sull’attività manifatturiera della zona euro mostrano l’ottava contrazione mensile consecutiva.
Intanto il sentimento sul dollaro resta fermo, dopo il miglioramento della visione della Fed sul recupero dell’economia USA, che ha spinto gli investitori a ridimensionare le aspettative verso un nuovo round di allentamento quantitativo da parte della banca centrale.
Le previsioni USA sono state spinte dai dati di giovedì, che mostrano che le istanze di sussidio di disoccupazione la scorsa settimana è sceso al minimo dal febbraio 2008.
Lo yen è sceso anche contro l’euro, con EUR/JPY in salita dello 0,36%, a 109,67.
Nel corso della giornata, il presidente della Federal Reserve Chairman Ben Bernanke interverrà alla conferenza della National Association for Business Economists 2012. Inotre, gli USA rilasceranno i dati sulle vendite di case in corso.
Negli scambi della mattinata europea, il cambio USD/JPY ha toccato 82,79, il massimo giornaliero; successivamente il cambio si è attestato a 82,85 in salita dello 0,61%.
Supporto a 82,10, minimo del 12 marzo e resistenza a 83,07, massimo del 13 marzo.
Il sentimento ha risentito delle dichiarazioni del Premier Italiano Mario Monti, il quale ha avvisato che la Spagna potrebbe riaccendere la crisi del debito della zona euro, vista la difficoltà del paese a controllare le finanze.
I timori per un possibile rallentamento della crescita cinese sono riemersi dopo i dati del settore manifatturiero cinese, che mostrano un calo che potrebbe pesare sulle materie prime ed in seguito ai dati sull’attività manifatturiera della zona euro mostrano l’ottava contrazione mensile consecutiva.
Intanto il sentimento sul dollaro resta fermo, dopo il miglioramento della visione della Fed sul recupero dell’economia USA, che ha spinto gli investitori a ridimensionare le aspettative verso un nuovo round di allentamento quantitativo da parte della banca centrale.
Le previsioni USA sono state spinte dai dati di giovedì, che mostrano che le istanze di sussidio di disoccupazione la scorsa settimana è sceso al minimo dal febbraio 2008.
Lo yen è sceso anche contro l’euro, con EUR/JPY in salita dello 0,36%, a 109,67.
Nel corso della giornata, il presidente della Federal Reserve Chairman Ben Bernanke interverrà alla conferenza della National Association for Business Economists 2012. Inotre, gli USA rilasceranno i dati sulle vendite di case in corso.