Investing.com - La sterlina sale questo mercoledì, estendendo i rialzi della giornata, mentre la crescente opposizione all’accordo sulla Brexit proposto dal Primo Ministro britannico Theresa May ha spinto alcuni investitori a cominciare a valutare le probabilità di evitare del tutto il divorzio.
Il cambio GBP/USD sale dello 0,41% a 1,2767 alle 08:56 ET (13:56 GMT), dopo essere sceso al minimo dal giugno 2017 ieri.
L’euro scende contro la sterlina, con la coppia EUR/GBP giù dello 0,19% a 0,8899.
L’opposizione all’accordo sulla Brexit è aumentata questo mercoledì, dopo che il governo di May è stato costretto a pubblicare una consulenza legale secondo cui il Regno Unito potrebbe restare legato in modo indefinito all’orbita dell’Unione Europea.
May è stata spinta dal Parlamento a pubblicare l’opinione del principale legale del governo circa l’ultima spiaggia, la barriera di confine, per impedire il ritorno dei controlli doganali tra la britannica Irlanda del Nord e la Repubblica irlandese, membro UE.
“Malgrado le dichiarazioni nel Protocollo in base al quale non è previsto che sia permanente e la chiara intenzione delle due parti secondo cui dovrà essere sostituito da accordi alternativi e permanenti, per le norme internazionali il Protocollo avrà una durata indefinita fino a quando non sarà rimpiazzato da un accordo sostitutivo”, si legge.
“In assenza di un diritto di conclusione, esiste il rischio legale che il Regno Unito possa diventare soggetto a protratti e ripetuti round di negoziazioni”.
Dopo la serie di umilianti sconfitte parlamentari subite da May ieri che hanno fatto sorgere nuovi dubbi circa la sua capacità di far approvare l’accordo, la banca di investimenti USA J.P. Morgan ha affermato che le probabilità che il paese faccia dietrofront sulla Brexit stanno aumentando.
La Brexit, il più grande cambiamento economico e politico del Regno Unito dai tempi della Seconda Guerra Mondiale, ha ripetutamente messo in crisi la politica britannica dopo il voto shock del 2016 per lasciare l’UE.
Ora May sta cercando di far approvare il suo accordo da un Parlamento che sembra invece intenzionato a bocciarlo durante il voto dell’11 dicembre. Non è chiaro cosa succederà se l’accordo dovesse essere respinto, dal momento che il paese dovrebbe lasciare l’UE il 29 marzo.
Se il Parlamento dovesse rifiutare l’accordo, May ha avvertito che il paese potrebbe uscire senza accordo o che la Brexit potrebbe saltare.
DIETROFRONT SULLA BREXIT?
Ieri, a poche ore dall’inizio dei cinque giorni di dibattito al Parlamento britannico sull’accordo per la Brexit di May, un legale della Corte di Giustizia Europea ha affermato che il Regno Unito potrebbe tornare sui suoi passi.
“Il Regno Unito sembra ora avere l’opzione di revoca unilaterale e sembra volersi prendere un periodo di tempo per riflettere e decidere la prossima mossa”, scrive in una nota ai clienti l’economista di J.P. Morgan Malcolm Barr.
Secondo lui, c’è una probabilità del 10% di una Brexit senza accordo, in calo dal 20% precedente, e del 50% di una Brexit ordinata, rispetto al 60% iniziale. La possibilità che non ci sia affatto una Brexit è raddoppiata dal 20% al 40%, un segnale di quello che è forse il cambiamento maggiore del sentimento dal voto del 2016 per l’uscita.
Il ministro del commercio britannico, pro-Brexit, Liam Fox ha affermato che è ora possibile che la Brexit non avvenga. C’è stato il pericolo che il Parlamento potesse cercare di “rubare” la Brexit ai britannici, ha riferito Fox alla commissione parlamentare stamane.
Sebbene i Conservatori di May e il principale partito all’opposizione, quello Laburista, affermino di rispettare il voto del 2016 favorevole all’uscita, sempre più legislatori di secondo piano asseriscono che l’unica soluzione potrebbe essere un nuovo referendum che dia agli elettori l’opzione di restare nell’UE.
-- Articolo realizzato con il contributo di Reuters