Investing.com - Future del greggio in ribasso per il quarto giorno consecutivo, al minimo da dieci giorni, mentre la domanda di materie prime subisce la ventata negativa delle preoccupazioni sul debito sovrano dell'Eurozona.
Sul New York Mercantile Exchange, i future del greggio dolce e leggero con consegna a dicembre sono scesi a 83,65 dollari al barile nel corso degli scambi europei mattutini, in calo dell'1,26%. Precedentemente era stato raggiunto il valore di 83,55 dollari al barile, il minimo dal 2 novembre.
Il prezzo del greggio ha avvertito la pressione dell'avversione al rischio, tra le preoccupazioni relative al debito sovrano nell'Eurozona, specialmente in Irlanda.
L'indice del Dollaro, che ne segue l'andamento contro sei delle maggiori valute concorrenti, è salito dello 0,14% nel corso degli scambi europei mattutini. Un Dollaro forte rende le materie prime più costose per gli investitori utilizzanti altre valute.
Sui prezzi pesano anche le discussioni relative alla possibilità che la cina alzi i tassi d'interesse di riferimento al fine di frenare l'inflazione.
Un rapporto da JP Morgan-Chase riporta un "drammatico" calo dei prezzi qualora la Cina dovesse alzare i tassi d'interesse. "Qualsiasi ribasso del prezzo" è visto come "un'opportunità di acquisto".
La Cina è il secondo consumatore mondiale di petrolio, con il 40% della domanda globale per il biennio 2010-11 per l'International Energy Agency.
I future del gas con consegna a dicembre sono scesi dello 0,16% per essere scambiato a 3.848 milioni di dollari per milione di unità termali britanniche, nel corso degli scambi europei mattutini.
Sul New York Mercantile Exchange, i future del greggio dolce e leggero con consegna a dicembre sono scesi a 83,65 dollari al barile nel corso degli scambi europei mattutini, in calo dell'1,26%. Precedentemente era stato raggiunto il valore di 83,55 dollari al barile, il minimo dal 2 novembre.
Il prezzo del greggio ha avvertito la pressione dell'avversione al rischio, tra le preoccupazioni relative al debito sovrano nell'Eurozona, specialmente in Irlanda.
L'indice del Dollaro, che ne segue l'andamento contro sei delle maggiori valute concorrenti, è salito dello 0,14% nel corso degli scambi europei mattutini. Un Dollaro forte rende le materie prime più costose per gli investitori utilizzanti altre valute.
Sui prezzi pesano anche le discussioni relative alla possibilità che la cina alzi i tassi d'interesse di riferimento al fine di frenare l'inflazione.
Un rapporto da JP Morgan-Chase riporta un "drammatico" calo dei prezzi qualora la Cina dovesse alzare i tassi d'interesse. "Qualsiasi ribasso del prezzo" è visto come "un'opportunità di acquisto".
La Cina è il secondo consumatore mondiale di petrolio, con il 40% della domanda globale per il biennio 2010-11 per l'International Energy Agency.
I future del gas con consegna a dicembre sono scesi dello 0,16% per essere scambiato a 3.848 milioni di dollari per milione di unità termali britanniche, nel corso degli scambi europei mattutini.