ROMA (Reuters) - Partiti in ordine sparso sulla legge elettorale nel giorno in cui è atteso un testo base per avviare la discussione sul nuovo sistema di voto per il Parlamento.
Il Partito democratico ha depositato in Commissione Affari costituzionali una proposta di riforma che è un mix tra proporzionale e maggioritario con soglia di sbarramento al 5%. Una sorta di Mattarellum corretto che piace anche alla Lega ma è inviso ai 5 Stelle.
Il testo base non avrà dunque il sostegno del principale partito di opposizione.
Una nuova legge per votare si è resa necessaria dopo la bocciatura della Consulta dell'Italicum voluto dall'ex premier Matteo Renzi. La Corte ha ammesso il premio di maggioranza per la lista che ottiene il 40% dei voti. Al Senato al momento vige un sistema proporzionale quasi puro, frutto anch'esso di una sentenza della Corte Costituzionale.
Il Mattarellum (3/4 maggioritario e 1/4 proporzionale) è sempre stato il sistema preferito dal Pd ma nelle ultime settimane sembrava che ci fosse un'apertura al proporzionale basato su collegi uninominali e con premio di maggioranza alla lista che ha il sostegno dei 5 Stelle.
I grillini hanno sempre detto di essere favorevoli a estendere al Senato l'Italicum modificato dalla Corte Costituzionale (che chiamano Legalicum), cioè un proporzionale con un premio di maggioranza per il partito che raggiunge il 40% (o anche il 35%, nella proposta grillina).
Partendo da questa base, il Movimento "resta aperto" a correttivi che garantiscano la governabilità che Renzi [tornato a guidare il Pd] ci voglia proporre", ha detto il capogruppo alla Camera, Danilo Toninelli.
Porta chiusa invece al Mattarellum corretto proposto in passato dall'ex Forza Italia e oggi leader di Ala, Denis Verdini, spiega Toninelli.
A complicare la situazione Forza Italia. Silvio Berlusconi ha comunicato al termine di una riunione di essere a favore di un proporzionale puro con i capi lista bloccati e senza premio.
Gli emendamenti al testo base potranno essere depositati fino al 23 maggio. Il 29 è attesa la discussione in aula.
(Francesca Piscioneri, Massimiliano Di Giorgio)