Investing.com - Il dollaro è stabile vicino al massimo di sei settimane contro lo yen questo lunedì, mentre l’euro resta sotto pressione per le crescenti aspettative che la Banca Centrale Europea possa tagliare i tassi di interesse.
Negli scambi della mattinata europea, l’euro si stacca dal minimo di sei settimane contro il dollaro, con EUR/USD in salita dello 0,13% a 1,3509, dopo il minimo di 1,3442 toccato precedentemente.
La moneta unica la scorsa settimana ha segnato il maggior calo settimanale di un anno contro il dollaro, in seguito ai dati che hanno mostrato un calo dell’inflazione a ottobre nella zona euro al minimo di quattro anni e che hanno alimentato i timori che la BCE possa rafforzare la politica economica per salvaguardare la ripresa.
L’euro oggi ha trovato supporto in seguito ai dati rivisti che hanno mostrato un indice dei direttori acquisti del settore manifatturiero nella zona euro in aumento a 51,3 ad ottobre, da una lettura finale di 51,1 a settembre.
Il PMI del settore manifatturiero in Germania è salito a 51,7 il mese scorso dal 51,1 di settembre grazie all’aumento dei nuovi ordinativi e della produzione.
Il dollaro è pressoché invariato vicino al massimo di un mese e mezzo contro lo yen, con USD/JPY in calo dello 0,02% a 98,67.
La richiesta di dollaro continua a essere sostenuta tra i dati manifatturieri USA di venerdì, migliori del previsto, e le aspettative che la Federal Reserve possa iniziare il ridimensionamento del suo programma di stimolo già il mese prossimo.
Durante un discorso a Sydney, il Presidente della Federal Reserve Bank di Dallas Richard Fisher ha affermato oggi che il recente stallo fiscale a Washington ha neutralizzato il ruolo delle politiche monetarie allentate della Fed nella ripresa economica.
Il dollaro è in calo contro la sterlina, con GBP/USD in aumento dello 0,22% a 1,5961.
La sterlina è salita al massimo della seduta in seguito ai dati che hanno mostrato una crescita dell’attività nel settore edilizio in Gran Bretagna ad ottobre al ritmo più veloce degli ultimi sei anni.
Il PMI per l’edilizia britannico è salito a 59,4, il massimo dal settembre 2007, dal 58,9 di settembre. Gli economisti avevano previsto una lettura invariata.
Il dollaro è pressoché invariato contro il franco svizzero, con USD/CHF in calo dello 0,05% a 0,9116.
Il biglietto verde è in calo contro il dollaro australiano e neozelandese, con AUD/USD in salita dello 0,63% a 0,9495 e NZD/USD su dello 0,44% a 0,8295.
Il dollaro australiano è in aumento dopo i dati rilasciati oggi secondo cui le vendite al dettaglio sono salite dello 0,8% a settembre, contrariamente al previsto aumento dello 0,4%.
Il biglietto verde è in calo contro il dollaro canadese, con USD/CAD giù dello 0,11% a 1,0411.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è in calo dello 0,14% a 80,69.
Gli USA rilasceranno i dati sugli ordinativi alle fabbriche nel corso della giornata.
Negli scambi della mattinata europea, l’euro si stacca dal minimo di sei settimane contro il dollaro, con EUR/USD in salita dello 0,13% a 1,3509, dopo il minimo di 1,3442 toccato precedentemente.
La moneta unica la scorsa settimana ha segnato il maggior calo settimanale di un anno contro il dollaro, in seguito ai dati che hanno mostrato un calo dell’inflazione a ottobre nella zona euro al minimo di quattro anni e che hanno alimentato i timori che la BCE possa rafforzare la politica economica per salvaguardare la ripresa.
L’euro oggi ha trovato supporto in seguito ai dati rivisti che hanno mostrato un indice dei direttori acquisti del settore manifatturiero nella zona euro in aumento a 51,3 ad ottobre, da una lettura finale di 51,1 a settembre.
Il PMI del settore manifatturiero in Germania è salito a 51,7 il mese scorso dal 51,1 di settembre grazie all’aumento dei nuovi ordinativi e della produzione.
Il dollaro è pressoché invariato vicino al massimo di un mese e mezzo contro lo yen, con USD/JPY in calo dello 0,02% a 98,67.
La richiesta di dollaro continua a essere sostenuta tra i dati manifatturieri USA di venerdì, migliori del previsto, e le aspettative che la Federal Reserve possa iniziare il ridimensionamento del suo programma di stimolo già il mese prossimo.
Durante un discorso a Sydney, il Presidente della Federal Reserve Bank di Dallas Richard Fisher ha affermato oggi che il recente stallo fiscale a Washington ha neutralizzato il ruolo delle politiche monetarie allentate della Fed nella ripresa economica.
Il dollaro è in calo contro la sterlina, con GBP/USD in aumento dello 0,22% a 1,5961.
La sterlina è salita al massimo della seduta in seguito ai dati che hanno mostrato una crescita dell’attività nel settore edilizio in Gran Bretagna ad ottobre al ritmo più veloce degli ultimi sei anni.
Il PMI per l’edilizia britannico è salito a 59,4, il massimo dal settembre 2007, dal 58,9 di settembre. Gli economisti avevano previsto una lettura invariata.
Il dollaro è pressoché invariato contro il franco svizzero, con USD/CHF in calo dello 0,05% a 0,9116.
Il biglietto verde è in calo contro il dollaro australiano e neozelandese, con AUD/USD in salita dello 0,63% a 0,9495 e NZD/USD su dello 0,44% a 0,8295.
Il dollaro australiano è in aumento dopo i dati rilasciati oggi secondo cui le vendite al dettaglio sono salite dello 0,8% a settembre, contrariamente al previsto aumento dello 0,4%.
Il biglietto verde è in calo contro il dollaro canadese, con USD/CAD giù dello 0,11% a 1,0411.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è in calo dello 0,14% a 80,69.
Gli USA rilasceranno i dati sugli ordinativi alle fabbriche nel corso della giornata.