MILANO (Reuters) - L'idea che la Bce potrebbe mettere fine al programma di "quantitative easing" nel marzo prossimo, peraltro smentita dall'Eurotower, ha fatto scattare le ricoperture sui bancari europei, spingendo più degli altri un listino come quello italiano, fortemente esposto ai titoli degli istituti di credito.
A Piazza Affari l'indice FTSE Mib, arrivato ad azzerare il rialzo della mattinata a metà giornata, ha quindi archiviato la seduta con un progresso dell'1% mentre il benchmark europeo FTSEurofirst 300 ha terminato in ribasso dello 0,44%. Volumi nel finale intorno a 2,3 miliardi di euro.
Il movimento al rialzo è stato accentuato dall'apertura robusta di Wall Street che beneficia dell'apprezzamento del petrolio dopo che i dati Eia hanno confermato quelli Api di ieri, evidenziando un'ulteriore flessione delle scorte Usa di greggio.
** L'indice dei bancari italiani ha terminato con un balzo del 3,6% e quello europeo dell'1,5%. Il movimento del recupero dei bancari, ispirato dalla prospettiva di un graduale rientro degli acquisti della Bce, ha ignorato MPS (MI:BMPS) che ha chiuso pesante con -4% circa.
** Forti anche gli assicurativi, in particolare GENERALI (MI:GASI) (+4% circa) e UNIPOL (MI:UNPI) (+3,55%).
** Parallelamente al recupero dei finanziari, gli investitori sono usciti da comparti che beneficiano di tassi bassi come i servizi di pubblica utilità e i titoli di business regolati con alto dividendo come SNAM (MI:SRG) e TERNA (MI:TRN). Il settore europeo delle utilities ha lasciato sul terreno oltre il 2%.
** Fuori dal paniere delle blue chip rally per ESPRINET che oggi ha reso noti i numeri del nuovo piano strategico 2016-2018. In particolare la società attiva nella distribuzione "business-to-business" di informatica ed elettronica di consumo in Italia e Spagna prevede di chiudere il 2016 con un utile netto di circa 24 milioni di euro, in calo dai 30 milioni del 2015, e ricavi consolidati per 3,1 miliardi in crescita dai 2,7 miliardi dello scorso anno.