Investing.com - L’oro è scambiato vicino al minimo di tre mesi questo lunedì, tra le crescenti aspettative che i tassi di interesse statunitensi possano essere alzati già a giugno.
Le aspettative di un aumento anticipato dei tassi di interesse sono ribassiste per l’oro, dal momento che il metallo prezioso spesso non riesce a tenere il passo con gli investimenti ad alto rendimento quando i tassi di interesse sono alti.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna ad aprile toccano il minimo della seduta di 1.166,30 dollari l’oncia troy prima di attestarsi a 1.172,70 dollari negli scambi europei del mattino, su di 8,40 dollari, o dello 0,72%.
I futures troveranno supporto a 1.141,70 dollari, il minimo dall’1 dicembre, e resistenza a 1.200,00 dollari, il massimo dal 6 marzo.
Venerdì, l’oro è crollato di 31,90 dollari, o del 2,67%, a 1.164,30 dollari dopo aver toccato il minimo intraday di 1.162,90 dollari, un livello che non si registrava dall’1 dicembre.
Il Dipartimento per il Lavoro USA ha dichiarato che l’economia statunitense ha aggiunto 295.000 nuovi posti di lavoro a febbraio, ben al di sopra dei 240.000 previsti dagli economisti, mentre il tasso di disoccupazione è sceso al 5,5% dal 5,7% di gennaio, il minimo dal maggio del 2008.
Il report positivo ha alimentato le aspettative che la Federal Reserve possa decidere di aumentare i tassi di interesse intorno a metà anno.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,3% a 97,45, dopo aver precedentemente toccato il massimo di undici anni di 97,84.
Intanto, l’euro resta sotto pressione poiché l’attenzione degli investitori è rivolta al vertice dei ministri delle finanze dell’Eurogruppo che si terrà a Bruxelles nel corso della giornata, durante il quale si discuterà delle riforme economiche proposte dalla Grecia.
Il mese scorso è stato raggiunto un accordo temporaneo tra Atene ed i suoi creditori, accordo che prevede l’estensione di quattro mesi del piano di salvataggio, ma la Grecia dovrà completare la revisione del piano prima di poter avere ulteriori aiuti finanziari.
Intanto, i futures dell’argento con consegna a maggio salgono di 11,8 centesimi, o dello 0,75%, a 15,92 dollari l’oncia troy. Venerdì, l’argento ha toccato i 15,74 dollari, il minimo dal 5 gennaio, prima di chiudere a 15,80 dollari, con un crollo di 35,1 centesimi, o del 2,17%.
Sempre sul Comex, il rame con consegna a maggio sale di 2,0 centesimi, o dello 0,76%, a 2,627 dollari la libbra. Il prezzo ha precedentemente toccato il minimo intraday di 2,593 dollari la libbra, il minimo dal 24 febbraio, mentre gli investitori assimilano i dati economici cinesi.
Ieri, la Cina ha dichiarato che il surplus commerciale è salito a 60,6 miliardi di dollari nel bimestre gennaio-febbraio, contro le aspettative di un surplus pari a 10,8 miliardi di dollari ed in salita rispetto ai 60,0 miliardi di gennaio.
Le esportazioni hanno subito un’impennata del 48,3% rispetto all’anno precedente il mese scorso, ben al di sopra del 14,2% previsto, mentre le importazioni sono crollate del 20,5%, deludendo le aspettative di una riduzione del 10,0%.
Il calo delle importazioni ha sottolineato l’indebolimento persistente dell’economia ed ha alimentato le speculazioni che i policymaker debbano fare di più per sostenere la crescita.
La nazione asiatica è il principale consumatore mondiale di rame, col 40% della richiesta globale lo scorso anno.