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Afghanistan, giornalista Reuters ucciso durante scontro tra forze di sicurezza e talebani

Pubblicato 16.07.2021, 16:38
Aggiornato 16.07.2021, 16:45
© Reuters. Dipinto del giornalista Reuters danese Siddiqui, ucciso mentre seguiva uno scontro tra le forze di sicurezza afghane e i combattenti talebani vicino a un valico di frontiera con il Pakistan, fuori da una scuola d'arte a Mumbai, India, il 16 luglio 2021. R

© Reuters. Dipinto del giornalista Reuters danese Siddiqui, ucciso mentre seguiva uno scontro tra le forze di sicurezza afghane e i combattenti talebani vicino a un valico di frontiera con il Pakistan, fuori da una scuola d'arte a Mumbai, India, il 16 luglio 2021. R

SPIN BOLDAK, Afghanistan (Reuters) - Il giornalista Reuters Danish Siddiqui è stato ucciso mentre documentava uno scontro tra le forze di sicurezza afgane e i combattenti talebani vicino a un valico di frontiera con il Pakistan.

Lo ha riferito un comandante afgano.

Le forze speciali afgane stavano combattendo per riconquistare l'area commerciale di Spin Boldak quando Siddiqui e un alto ufficiale afgano sono stati uccisi in quello che è stato descritto come un fuoco incrociato da parte dei talebani, ha detto il comandante afgano a Reuters.

All'inizio di questa settimana Siddiqui era entrato come giornalista embedded tra le forze speciali afgane dislocate nella provincia meridionale di Kandahar e aveva seguito i combattimenti tra commando afgani e combattenti talebani.

"Stiamo cercando di ottenere ulteriori informazioni, lavorando con le autorità della regione", hanno detto in una nota il presidente Reuters Michael Friedenberg e la Editor-in-Chief Alessandra Galloni.

"Danish era un giornalista eccezionale, un marito e un padre devoto e un collega molto amato. I nostri pensieri vanno alla sua famiglia in questo momento terribile", hanno aggiunto.

Il presidente afgano Ashraf Ghani in un post su Twitter si è detto "profondamente rattristato dalle notizie scioccanti" sulla morte di Siddiqui e ha espresso le sue condoglianze alla famiglia.

Siddiqui aveva detto a Reuters di essere stato ferito al braccio da una scheggia di proiettile mentre riferiva dal luogo dello scontro. Aveva ricevuto cure mediche e i combattenti talebani in seguito si erano ritirati dai combattimenti a Spin Boldak.

Siddiqui stava parlando con dei negozianti quando i talebani hanno attaccato di nuovo, ha detto il comandante afgano.

Reuters non è stata in grado di verificare in modo indipendente i dettagli dei nuovi scontri descritti dall'ufficiale militare afgano, che ha chiesto di non essere identificato prima di una comunicazione ufficiale da parte del ministero della Difesa afgano.

Il portavoce dei talebani Zabihullah Mujahid ha detto che i talebani non erano a conoscenza della presenza di un giornalista sul luogo di quella che ha descritto come una "feroce battaglia".

Mujahid ha aggiunto che e' ancora da chiarire come Siddiqui sia stato ucciso.

IL PREMIO PULITZER

Siddiqui ha fatto parte del team fotografico di Reuters che ha vinto il Premio Pulitzer 2018 per la fotografia d'autore per aver documentato la crisi dei rifugiati Rohingya, una serie "di fotografie scioccanti che hanno esposto il mondo alla violenza che i rifugiati Rohingya hanno dovuto affrontare in fuga dal Myanmar", secondo la commissione.

Fotografo Reuters dal 2010, Siddiqui ha documentato le guerre in Afghanistan e Iraq, la crisi dei rifugiati Rohingya, le proteste di Hong Kong e i terremoti in Nepal. Negli ultimi mesi, le sue strazianti fotografie della pandemia di coronavirus in India sono state pubblicate in tutto il mondo.

I combattenti talebani hanno preso possesso dell'area di confine mercoledì. Si tratta del secondo più grande valico al confine con il Pakistan. E' uno degli obiettivi più importanti raggiunti durante la rapida avanzata attraverso il Paese che avviene mentre le forze statunitensi si ritirano dopo 20 anni di conflitto.

Trentatré giornalisti sono stati uccisi in Afghanistan tra il 2018 e il 2021, hanno detto le Nazioni Unite in un rapporto di quest'anno.

Dieci giornalisti sono stati uccisi il 30 aprile 2018, compresi nove reporter e fotografi morti in un attentato suicida a Kabul e un giornalista che lavorava per il servizio in lingua afgana della Bbc, rimasto ucciso nella città orientale di Khost.

© Reuters. Dipinto del giornalista Reuters danese Siddiqui, ucciso mentre seguiva uno scontro tra le forze di sicurezza afghane e i combattenti talebani vicino a un valico di frontiera con il Pakistan, fuori da una scuola d'arte a Mumbai, India, il 16 luglio 2021. REUTERS/Francis Mascarenhas

Quel giorno è stato il più sanguinoso per i media da quando i talebani sono stati estromessi con la campagna militare guidata dagli Stati Uniti nel 2001.

Il 19 novembre 2001, anche i giornalisti Reuters Harry Burton, australiano, e Azizullah Haidari, nato in Afghanistan, furono uccisi da uomini armati che aveva fermato il loro convoglio sulla strada per Kabul. I giornalisti stavano andando a Kabul per coprire la caduta del regime talebano.

(Tradotto da Alice Schillaci in redazione a Danzica, in redazione a Roma Giselda Vagnoni, alice.schillaci@thomsonreuters.com, +48587696614)

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