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Il mondo ha fame di chip, certificate con il giusto mix di rendimento e protezione

Pubblicato 22.06.2021, 16:53
Aggiornato 22.06.2021, 16:58
©  Reuters

Mercati sui massimi, un’inflazione galoppante e la Federal Reserve pronta a stringere i rubinetti. Lo scenario post pandemia non è proprio come ce lo aspettavamo.

Le massime autorità monetarie sono meno rassicuranti rispetto al passato. La Banca centrale americana ha messo le mani avanti e, questa settimana, ha annunciato, a sorpresa, la revisione della politica monetaria espansiva, in una sola parola: tapering. Il prezzo delle materie prime si infiamma mentre mancano i chip, a tal punto da fermare la produzione di interi comparti, fra i più colpiti le auto, quasi a dire che mancano i mezzi per la ripartenza. E il tutto condito, per gli investitori, da tassi sulle obbligazioni bassi, drogati da anni di generosi interventi delle banche centrali.

In questo scenario, esporsi sui mercati per cercare rendimento si può, ma è meglio dotarsi di una protezione per riuscire a incassare premi anche in fasi laterali. Da tempo gli investitori hanno conosciuto i certificate di investimento che offrono una barriera in grado di proteggere fino a un prefissato livello di correzione del sottostante, in cambio di un premio.

Siamo andati ad analizzare la nuova famiglia di Cash collect con memoria emessa da Unicredit (MI:CRDI), tra i leader nel settore. A metà giugno sul mercato è arrivata una nuova serie di 14 Memory Cash Collect Worst Of Certificate che si aggiungono agli oltre 250 certificate di investimento offerti da UniCredit.

I nuovi certificate hanno come sottostante panieri composti da tre azioni italiane ed internazionali, con una scadenza a 3 anni (giugno 2024) e premi condizionati trimestrali con effetto memoria, che vanno dal 2,05% al 9,50% a seconda dei sottostanti che compongono i panieri. Qui il link per vederli tutti.

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Diversi i prodotti interessanti, tra questi ne abbiamo selezionato uno per illustrare, con un esempio, il funzionamento e capire qual è la storia di investimento che propone.

Il cash collect memory con Isin DE000HV8BMC7 ha come sottostanti tre big del settore chip, Amd, Nvidia e StMicroelectronics e stacca cedole trimestrali del 4,3% (17,2% annualizzato) se, nessuno dei tre titoli, alle date di valutazione, si troverà sotto il livello di barriera (ovvero nessuno sottostante avrà perso oltre il 30% dal livello iniziale).

La tabella mostra i livelli di riferimento del certificate:

https://twitter.com/InvestingItalia/status/1407351489744547853

La forza di questo prodotto, oltre le cedole elevate, risiede nell’effetto memoria che permette all’investitore di recuperare i premi eventualmente non staccati in precedenza se, a una delle data di valutazione successive, i sottostanti recuperano, facendosi trovare, al momento della rilevazione trimestrale, tutti sopra il livello di barriera. In questo caso, il certificate non staccherà solo la cedola del trimestre in corso ma cumulerà e distribuirà tutte quelle non staccate in precedenza.

La vita del prodotto è indicata in tre anni ma potrebbe essere rimborsato in anticipo, dal 16 giugno del prossimo anno, se alle date di rilevazione trimestrali tutti e tre i sottostanti si troveranno sopra la barriera. Ancora, troviamo un altro elemento a favore dell’investitore, l’opzione Quanto che permette di neutralizzare le variazioni legate ai tassi di cambio, poiché due sottostanti (Amd e Nvidia) sono quotati in dollari mentre il certificate si acquista in euro.

Altro punto a favore è la tipologia della barriera, valida solo a scadenza, significa che, se durante l’arco di vita del prodotto, un sottostante si dovesse portare sotto il livello di barriera, la struttura del certificate non è compromessa e, a scadenza, se nessuno dei sottostanti avrà perso oltre il 30% dal livello iniziale, allora il certificate verrà rimborsato a 100 euro più lo stacco dei premi non ancora distribuiti.

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Lo scenario negativo lo avremo in un solo caso, ovvero a scadenza, con anche solo un sottostante sotto il livello di barriera, il certificate verrà rimborsato rispecchiando la performance del peggiore dei sottostanti rispetto al livello iniziale. Se, ad esempio, Nvidia dovesse aver perso, alla data di valutazione finale, il 26 giugno 2024, oltre il 40% (quindi aver sfondato la barriera del 70%) allora il certificate verrà rimborsato a 60 euro. Il calcolo finale del rendimento o perdita dipenderà dal numero di cedole distribuite.

Ma arriviamo ad oggi e analizziamo meglio il prodotto.

Questo certificate permette di prendere posizione in un settore, come quello dei chip, dove l’offerta non riesce a tenere il passo con la domanda. Tutti e tre i sottostanti si trovano sopra il livello iniziale mentre il certificato quota vicino alla parità.

Nei giorni scorsi, in una conferenza sul comparto, al Cnbc’s Evolve, l’ad. di Intel (NASDAQ:INTC), Pat Gelsinger ha dichiarato: “Credo che il mercato sia un periodo di forte espansione, mi aspetto 10 anni buoni perché il mondo sta diventando sempre più digitale e tutto ciò che è digitale ha bisogno di semiconduttori”.

La mancanza di chip è legata a diversi problemi strutturali: anni di bassi investimenti a fronte di un boom di domanda durante la pandemia e lo stop di alcune fabbriche, le principali in Asia. L’occidente e l’oriente si sono accorti di dipendere troppo gli uni dagli altri. L’occidente, in particolare Usa ed Europa, sono decisamente superiori per quanto riguarda la progettazione dei chip, in Asia invece vi son le maggiori fabbriche al mondo di microprocessori soprattutto a Taiwan, le fonderie.

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La Cina ha annunciato un piano mastodontico di investimenti in ricerca e sviluppo con l’obiettivo di diventare il numero uno al mondo per chip e software legati all’Intelligenza Artificiale, Big Data e connessioni, ma ancora oggi importa il 60% dei chip, per la maggior parte la loro progettazione. Gli Stati Uniti al contrario hanno pochissime fonderie, danno quasi tutta la produzione all’estero.

L’8 giugno, il Senato Usa ha approvato uno stanziamento da 250 miliardi di dollari a sostegno dell’industria dei semiconduttori, con 52 miliardi destinati alla creazione di 7-10 nuove fabbriche, Lo scopo dichiarato è contrastare la Cina sul piano delle tecnologie, dando alle aziende Usa le risorse per essere sempre più competitive.

Dei tre sottostanti, Amd, è la rivale storica di Intel, ma negli ultimi anni l’ha superata grazie a fortissimi piani di investimenti e ricerca. Il consensus Bloomberg vede 24 consigli di acquistare il titolo, 13 di tenerlo in portafoglio e solo due di venderlo con un prezzo obiettivo medio di 99,51 dollari, sopra le attuali quotazioni.

Nvidia, è nel pieno di una fusione da 40 miliardi di dollari, per l’acquisizione di Arm, società inglese leader nel settore per la progettazione. Il boom di Nvidia è legato ai processori per le schede grafiche che si stanno dimostrando superiori di altri per l’automotive e la gestione dei servizi di guida autonoma, sono molto veloci anche per soddisfare le esigenze dei programmi di l’intelligenza artificiale. Il consensus Bloomberg vede 38 consigli di acquistare il titolo, 6 di tenerlo in portafoglio e solo due di venderlo, con un prezzo obiettivo medio di 720 dollari, poco sotto le attuali quotazioni ma sopra la barriera del certificate.

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StMicroelectronics viene definita la produttrice di chip europea, anche se da anni ha spostato la produzione in Asia, la sua forza è legata ai chip per i cellulari e il settore auto. Il consensus Bloomberg vede 13 consigli di acquistare il titolo, 7 di tenerlo in portafoglio e solo uno di venderlo con un prezzo obiettivo medio di 38,92 dollari, sopra le attuali quotazioni.

Contenuto Sponsorizzato offerto da Unicredit Bank AG

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