Contenuto sponsorizzato offerto da Leonteq
Value contro growth. Titoli con un business maturo, più esposti al ciclo economico, contro società in forte crescita, giovani e legate alle nuove tecnologie: internet, cloud, cybersecurity o il grande cambiamento della mobilità elettrica.
Da marzo in poi la Borsa si è divisa letteralmente in due e, non importa se gli indici sono volati sui massimi, i singoli settori hanno seguito traiettorie diverse. I tech hanno messo a segno performance da capogiro, con l’indice Fang, che raggruppa le 10 maggiori società del comparto quotate a Wall Street, in rialzo dell’83% da inizio anno (grazie anche a quel +600% di Tesla Inc (NASDAQ:TSLA), il +125% di NVIDIA Corporation (NASDAQ:NVDA) o 73% di Amazon.com Inc (NASDAQ:AMZN). Al contrario i settori più colpiti dalla pandemia sono stati quelli più esposti al ciclo economico, come oil, banche e turismo. In particolare, il comparto oil da inizio anno cede il 40%, airlines il 30% e il settore bancario il 23%.
Quest’ultimo è una vera propria cartina tornasole dello stato di salute dell’economia. Più questa corre, più il sistema bancario sarà protagonista con finanziamenti, prestiti e un buon tasso di rientro delle erogazioni a tassi più alti e dunque margini interessanti. Con l’economia che rallenta emergono i dubbi sulla qualità dei crediti, i prestiti rallentano e i margini si abbassano.
L’arrivo dei vaccini ha scatenato in Borsa un forte recupero dei titoli value contro i growth. Nell’ultimo mese, l’S&P 500 value (indice che raggruppa tutti i titoli value dell’S&P 500) ha guadagnato il 13,7% contro il +8% dell’S&P500 growth. In un mondo che torna normale, con le banche centrali pronte a iniettare nuova liquidità, è sensato immaginare che anche i settori più colpiti dalla pandemia recuperino il terreno perso. E le banche sono tra questi.
EFG international ha recentemente emesso, tramite la piattaforma di Leonteq, un prodotto in grado di approfittare di questo scenario con buon rendimento e una protezione significativa. Il certificate Express con ISIN CH0575762395 e sottostanti 4 big bank americane, ovvero Citigroup Inc (NYSE:C), Goldman Sachs (NYSE:GS), Morgan Stanley (NYSE:MS), Wells Fargo & Company (NYSE:WFC), stacca cedole condizionate trimestrali dell’1,25% (5% annuo) se alle date di osservazione della cedola nessuno dei quattro sottostanti avrà perso il 40% o più dal livello iniziale (il livello di attivazione della cedola è posto al 60% dei livelli di fixing iniziale). Le cedole vantano l’effetto memoria, per cui in caso di mancato stacco, l’investitore può recuperarle, a patto che la condizione per la loro distribuzione venga soddisfatta a una delle date di osservazione successive.
La durata del certificato è 4 anni (ultima data di valutazione, il 13 novembre 2024) con possibilità di rimborso anticipato dal sesto mese e a livelli di attivazione decrescenti nel tempo. In particolare, dal 13 maggio 2021 e fino alla data di valutazione del 15 novembre 2021, il certificate potrà essere rimborsato a 1.000 euro, se tutti i sottostanti dovessero trovarsi, ad una delle date di osservazione, al di sopra del livello di fixing iniziale. Per le successive 4 date di osservazione il rimborso anticipato scatterà con tutti e quattro i sottostanti sopra al 95% del livello iniziale per poi scendere al 90% dal 13 febbraio 2023 e all’85% dal 13 febbraio 2024 e fino a scadenza (ovvero il 13 novembre 2024).
Il certificato è della tipologia Low Strike Autocallable (anche detto “con aibag”) e ha un livello di strike posto al 60% dei livelli di fixing iniziale. A scadenza avremmo due scenari. Positivo, con tutti i sottostanti sopra il livello di strike, pari al 60% del livello iniziale, con rimborso a 1.000 euro per certificato, più la cedola di pertinenza del periodo e tutte le eventuali cedole non distribuite in precedenza (effetto memoria).
In alternativa, con anche solo uno dei sottostanti al di sotto del livello di strike alla scadenza, il rimborso del certificato sarà calcolato tenendo in considerazione il sottostante con la peggiore performance rispetto al rispettivo livello di fixing iniziale. Tale rimborso sarà dunque uguale al valore di emissione (euro 1.000), moltiplicato per il livello di fixing finale del sottostante con la peggiore performance e diviso per il rispettivo livello di strike del sottostante con la peggiore performance. Ipotizzando che detto sottostante valga alla scadenza il 50% del suo livello di fixing iniziale, il rimborso sarà uguale a euro 1.000 X 50% / 60% = euro 833.33. Si nota dunque il meccanismo Low Strike, che fornisce un livello di protezione addizionale rispetto ad un certificato Phoenix Autocallable.
Il certificate è interessante perché quota ancora sulla parità nonostante i sottostanti abbiano messo a segno delle ottime performance dall’emissione con il +18,2% di Wells Fargo, il 16,5% di Citigroup, il 12,84% di Morgan Stanley e il 7,57% di Goldman. E ad oggi dunque i livelli di strike sono ancora più lontani, come evidenziato nella tabella di seguito:
https://twitter.com/InvestingItalia/status/1334437763014414337
La forza di questo prodotto è quella di offrire protezione e staccare una cedola interessante in un mondo a tassi sui minimi storici. Ancora, il timing di emissione è molto buono, in quanto il settore bancario potrebbe continuare a recuperare gran parte del terreno perso grazie a un ritorno alla normalità.