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M&A sul comparto bancario, una soluzione per incassare flussi cedolari fissi

Pubblicato 25.05.2021, 09:24
Aggiornato 25.05.2021, 09:28
© Reuters.

Premi fissi mensili incondizionati in un mondo abituato a tassi zero: con i nuovi cash collect di Unicredit (MI:CRDI) si può. La banca di piazza Gae Aulenti ha appena lanciato una famiglia di certificate Fixed Cash Collect Worst of dove, per ottenere il premio staccato mensilmente, non c’è nessuna condizione, nessuna barriera e nessun livello da rispettare.

L’investitore, dunque, può costruire un portafoglio calcolando il suo flusso cedolare. La condizione di rimborso finale è legata al solo capitale investito, ovvero a scadenza, tra circa due anni, se i sottostanti si troveranno sopra la barriera (dal 60% al 70% a seconda del prodotto), il certificate verrà rimborsato al valore nominale altrimenti il rimborso rifletterà la performance del peggior sottostante rispetto al livello iniziale.

Come sempre il miglior modo per scoprire questi prodotti è addentrarci nello specifico usando esempi concreti per capirne punti di forza e di debolezza.

Emessi il 17 maggio 2021, i nuovi fixed cash collect spaziano da sottostanti correlati fra loro dello stesso settore e titoli azionari di comparti diversi. Si possono trovare soluzioni di investimento sul settore viaggi, turismo, passando per il comparto auto alle batterie fino ai bancari, retail ecc.

Per visionare l’elenco completo della nuova emissione basta cliccare qui .

Molte le soluzioni interessanti, ne scegliamo una per elencarne i dettagli e perché ci piace il tema di fondo: M&A nel settore bancario. Si tratta del fixed cash collect con Isin DE000HV4MME9 e sottostanti Banco Bpm (MI:BAMI), Bnp Paribas (PA:BNPP) e Intesa (MI:ISP) San Paolo, la barriera al 70% e premi fissi mensili allo 0,75% (ovvero il 9% lordo annuo). Da tempo si parla e si assiste a fusioni sul comparto, sostenute anche dalla Bce che punta a creare dei poli bancari di maggiori dimensioni, in grado di competere con i colossi americani.

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In particolare dopo la fusone Ubi-Intesa SanPaolo, i rumors parlano ora di un nuovo polo con Unicredit, Mps (MI:BMPS) e Banco Bpm (MI:PMII), matrimonio che dovrebbe essere facilitato con la possibilità di incorporare i crediti fiscali dell’acquisita. In particolare Mps, secondo gli analisti di Deustche Bank, porterebbe in dote circa 3,8 miliardi di crediti fiscali, Banco Bpm un miliardo. Secondo i rumors l’Italia starebbe ancora trattando con l’Europa sui dettagli fiscali di questa norma.

Una fusione porterebbe a sinergie importanti sia in termini di taglio costi che sul fronte ricavi. Così come inizia a goderne Intesa dopo la fusione con Ubi (MI:UBI). Gli esperti credono che il comparto sarà, prima interessato da fusioni a livello nazionale, per poi aprirsi a operazione a livello europeo, con un Intesa che potrebbe “maritarsi” con qualche big del suo carico. Lo stesso vale per Bnp Paribas che in Italia gode già di una forte presenza dopo l’acquisizione di Bnl.

Sullo fondo rimane un mercato teso sul possibile ritorno dell’inflazione. Dopo anni in cui si è parlato di deflazione, l’aumento dei prezzi sembra prendere gli investitori impreparati. In realtà un aumento graduale non è sempre negativo per il sistema bancario perché può essere governato e aiutare gli istituti a tornare a guadagnare sulla componente bond in portafoglio.

I punti di forza di questo certificate sono dunque, oltre al tema sottostante, l’M&A sul settore bancario, un flusso cedolare elevato e costante, oggi il 9% annuo appare un sogno. In due anni si arriverebbe a un 18%.

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Perché è importante calcolarlo? Per verificare a scadenza come sarà il payout finale. Questa famiglia di prodotti, puntando a fornire un tasso cedolare costante non interrompe il flusso all’investitore con un rimborso anticipato, ma al contrario, il certificate arriverà alla scadenza scadenza tra due anni, l’ultima e unica data di valutazione è il 15 giugno del 2023. Se in questa data tutti i sottostanti si troveranno sopra al livello di barriera, il certificate verrà rimborsato a 100 euro, pari al prezzo di quotazione oggi, e l’investitore avrà incassato ogni mese la sua cedola per arrivare a un +18%.

Se, al contrario, anche solo uno dei sottostanti, a scadenza, avrà sfondato la barriera del 70%, ovvero avrà perso oltre il 30% dal suo valore di fixing iniziale allora il certificate verrà rimborsato a un prezzo pari alla performance del sottostante peggiore. Spieghiamo meglio con un esempio, se alla data di valutazione finale del 15 giugno 2023 Bnp Paribas, fosse il peggiore dei sottostante con una performance negativa del 31% il certificate verrebbe ritirato a 69 euro (-31% rispetto ai 100 di acquisto).

Il calcolo finale per l’investitore sarà: 18 euro di cedole fisse + 69 di rimborso 87 euro: con una perdita del 13% non del 31% perché attenuata dalle cedole incondizionate.

Ricordiamo che si tratta di una barriera europea ovvero, se durante la vita del prodotto, un sottostante dovesse essersi portato sotto barriera, non accade nulla, le cedole verranno staccate e, si rimanda alla data di valutazione finale, il calcolo del rimborso, che sarà pari a 100 in caso di recupero dei sottostanti sopra la barriera.

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Di seguito una tabella con i livelli di riferimento del certificato.

https://twitter.com/InvestingItalia/status/1397090993082617857

Se dobbiamo andare a cercare dei punti di debolezza a questo prodotto, la barriera del 70% potrebbe sembrare non eccessivamente protettiva. In questo caso, questa emissione offre anche protezioni maggiori con barriere che si spingono al 60%, ovvero proteggono fino al crollo del 40% di un sottostante a scadenza.

Ricordiamo sempre che prima di ogni investimento è necessario leggere tutti i prospetti relativi che si possono trovare sul sito dell’emittente e che vengono sempre aggiornati.

L’investimento in certificate comporta l’esposizione al rischio emittente o, in caso di azzeramento di uno dei sottostanti, alla perdita del capitale investito salvaguardata almeno da quel flusso cedolare del 18%.

Link alla sezione del sito: Fixed Cash Collect Worst of

Contenuto Sponsorizzato offerto da Unicredit Bank AG

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“Il presente articolo non costituisce sollecitazione, offerta, consulenza o raccomandazione all’investimento e, pertanto, qualsiasi decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico dell'investitore. Unicredit Bank svolge il ruolo di partner economico per la redazione del presente articolo per cui Investing.com, direttamente o indirettamente si impegna a selezionare in completa autonomia uno o più prodotti facenti parte della gamma di prodotti di Unicredit Bank. Unicredit Bank non assume alcuna responsabilità per i contenuti del presente articolo e per l'eventuale utilizzo che il lettore potrà fare di tali contenuti. La documentazione d'offerta del prodotto descritto nel presente articolo potranno essere visualizzati e scaricati rispettivamente dal sito www.investimenti.unicredit.it

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