Investing.com - L’euro è vicino al massimo di sette settimane questo giovedì, sul dollaro pesano i timori sulla tempistica dell’eventuale ridimensionamento del programma di stimolo della Federal Reserve.
Alla chiusura degli scambi asiatici, il cambio EUR/USD ha toccato 1,3353, il massimo dal 19 giugno; successivamente il cambio si è attestato a 1,3337, in salita dello 0,02%.
Supporto a 1,3264, minimo di mercoledì e resistenza a 1,3400.
Il dollaro è rimasto sotto pressione dopo che due membri senior della Fed hanno dichiarato che non escluderebbero un ridimensionamento delle misure di stimolo durante il vertice di politica monetaria di settembre.
L’euro è stato supportato inoltre dai dati migliori del previsto sulla produzione tedesca e sugli ordinativi industriali, che hanno sostenuto le aspettative di una ripresa economica nella zona euro.
I dati cinesi rilasciati ieri hanno mostrato che le esportazioni sono salite del 5,1% rispetto all’anno precedente a giugno, allentando i timori di un rallentamento nella seconda economia globale. Le importazioni sono salite del 10,9% su base annua, puntando ad una forte domanda interna.
L’euro è sceso contro la sterlina e contro lo yen, con EUR/GBP in calo dello 0,09% a 0,8602 ed EUR/JPY in calo dello 0,13% a 128,27.
La sterlina è salita dopo che la Banca d’Inghilterra si è impegnata a mantenere i tassi di interesse ai minimi record finché il tasso di disoccupazione non sarà sceso al 7%.
Lo yen non si è mosso molto dopo che la Banca del Giappone ha mantenuto la politica monetaria invariata, dopo il vertice di politica di giovedì, in una decisione ampiamente prevista.
Alla chiusura degli scambi asiatici, il cambio EUR/USD ha toccato 1,3353, il massimo dal 19 giugno; successivamente il cambio si è attestato a 1,3337, in salita dello 0,02%.
Supporto a 1,3264, minimo di mercoledì e resistenza a 1,3400.
Il dollaro è rimasto sotto pressione dopo che due membri senior della Fed hanno dichiarato che non escluderebbero un ridimensionamento delle misure di stimolo durante il vertice di politica monetaria di settembre.
L’euro è stato supportato inoltre dai dati migliori del previsto sulla produzione tedesca e sugli ordinativi industriali, che hanno sostenuto le aspettative di una ripresa economica nella zona euro.
I dati cinesi rilasciati ieri hanno mostrato che le esportazioni sono salite del 5,1% rispetto all’anno precedente a giugno, allentando i timori di un rallentamento nella seconda economia globale. Le importazioni sono salite del 10,9% su base annua, puntando ad una forte domanda interna.
L’euro è sceso contro la sterlina e contro lo yen, con EUR/GBP in calo dello 0,09% a 0,8602 ed EUR/JPY in calo dello 0,13% a 128,27.
La sterlina è salita dopo che la Banca d’Inghilterra si è impegnata a mantenere i tassi di interesse ai minimi record finché il tasso di disoccupazione non sarà sceso al 7%.
Lo yen non si è mosso molto dopo che la Banca del Giappone ha mantenuto la politica monetaria invariata, dopo il vertice di politica di giovedì, in una decisione ampiamente prevista.