Investing.com - I future del greggio hanno chiuso in salita lo scorso venerdì, ma hanno registrato un calo settimanale e mensile dopo i dati sull’aumento della produzione del petrolio di scisto USA e i dubbi sul prolungamento dell’accordo OPEC.
Il greggio USA West Texas Intermediate con consegna a giugno è salito di 36 centesimi, o dello 0,7% a 49,33 dollari al barile venerdì. Giovedì è sceso al minimo dal 28 marzo di 48,20 dollari al barile.
Sulla settimana il greggio di New York ha visto un calo di 35 centesimi, o del 3%, il secondo aumento settimanale consecutivo.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna a luglio è salito di 23 centesimi, a 52,05 dollari al barile alla chiusura degli scambi di venerdì. Giovedì era crollato a 51,01, il minimo dal 27 marzo.
Sulla settimana il greggio Brent di Londra ha visto un calo di 38 centesimi, o dello 0,5%. Sul mese ha perso il 2%.
Il greggio è andato di recente sotto pressione nei timori che la produzione di petrolio di scisto USA possa minare gli sforzi dei principali produttori per riequilibrare il mercato globale del petrolio.
Secondo Baker Hughes, il numero degli impianti di estrazione attivi negli Stati Uniti la scorsa settimana è salito di 9 unità, segnando il quindicesimo aumento settimanale consecutivo. Il totale è a quota 697, il massimo dall’agosto del 2015.
Si teme che la produzione di petrolio di scisto USA possa minare gli sforzi dei principali produttori per riequilibrare il mercato globale del petrolio.
A novembre dello scorso anno i produttori OPEC e altri produttore non OPEC tra cui la Russia, hanno deciso di ridurre la produzione di circa 1,8 milioni di barili al giorno tra gennaio e giugno, ma finora la decisione ha avuto poco impatto sui livelli delle scorte.
Si deciderà se prolungare l’accordo per limitare la produzione per altri sei mesi il 25 maggio.
Il ministro saudita dell’energia Khalid al-Falih ha dichiarato venerdì che è importante cercare di trovare un accordo per estendere i tagli tra i membri OPEC e non OPEC.
La Russia prenderà la propria decisione il 24 maggio, un giorno prima del vertice OPEC di Vienna.
Sul Nymex, i future della benzina con consegna a giugno sono in calo di 0,6 centesimi o dello 0,4% al minimo dal 28 febbraio di 1,548 dollari al gallone. Sulla settimana i future hanno chiuso in calo del 6% ed hanno subito un crollo del 9,5% sul mese.
Il combustibile da riscaldamento è sceso di 0,4 centesimi, a 1,507 dollari al gallone. Sulla settimana i future hanno chiuso in calo del 3,2%. Sul mese hanno visto un crollo del 4,5%.
I future del gas naturale con consegna a giugno sono saliti di 3,7 centesimi a 3,276 dollari per milione di BTU. Sulla settimana i future hanno chiuso in salita del 5,7% e sul mese hanno segnato un aumento del 2,5%.
Questa settimana, l’attenzione degli operatori sarà concentrata sui dati sulle scorte USA di martedì e mercoledì, alla ricerca di nuove indicazioni sull’andamento della domanda e delle scorte nel principale consumatore mondiale.
Gli investitori continueranno inoltre a seguire le dichiarazioni dei principali produttori alla ricerca di indicazioni sui tagli alla produzione e sul prolungamento dell’accordo nella seconda metà dell’anno.
In vista della prossima settimana, Investing.com ha compilato una lista di questi ed altri eventi significativi che potrebbero influenzare i mercati.
Martedì 2 maggio
L’American Petroleum Institute pubblicherà il report settimanale sulle scorte di greggio.
Mercoledì 3 maggio
La U.S. Energy Information Administration rilascerà il report settimanale sulle scorte di greggio e benzina.
Giovedì 4 maggio
Il governo USA rilascerà il report settimanale sulle scorte di gas naturale.
Venerdì 5 maggio
Baker Hughes rilascerà i dati settimanali sul numero degli impianti di estrazione attivi negli Stati Uniti.