Investing.com - I futures del greggio hanno chiuso in calo lo scorso venerdì, nei timori che l’aumento della produzione e delle scorte USA possano minare gli sforzi dei principali produttori mondiali per ridurre l’eccesso di scorte.
Il greggio USA West Texas Intermediate con consegna ad aprile è sceso di 46 centesimi, o dello 0,9%, a 53,99 dollari al barile alla chiusura di venerdì.
Sulla settimana il greggio di New York ha visto un aumento di 13 centesimi, o dello 0,3%.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna ad aprile è sceso di 59 centesimi, o dell’1,1% a 55,99 dollari al barile alla chiusura degli scambi di venerdì.
Sulla settimana il greggio Brent di Londra ha visto un calo di 71 centesimi, o dell’1,3%, il terzo calo settimanale consecutivo. L’impennata dell’attività estrattiva statunitense alimenta i timori che la produzione di petrolio di scisto USA possa minare gli sforzi dei principali produttori per riequilibrare il mercato globale del petrolio.
Secondo Baker Hughes, il numero degli impianti di trivellazione attivi negli Stati Uniti la scorsa settimana è salito di 5 unità. Si è trattato sesto aumento settimanale consecutivo. Il totale è a quota 602, il massimo dall’ottobre del 2015.
L’Energy Information Administration statunitense ha dichiarato ieri che le scorte di greggio sono salite di 564.000 barili la scorsa settimana, al nuovo massimo storico.
Il greggio lo scorso mese è rimasto poco al di sopra dei 50 dollari, poiché il sentimento è stato influenzato dalle aspettative di un’impennata della produzione di scisto USA e dalle speranze che i tagli annunciati dai principali produttori facciano il loro effetto.
I paesi OPEC e non-OPEC hanno iniziato a ridurre fortemente la loro produzione nel rispetto del primo accordo del genere dopo quasi 10 anni per cercare di ridimensionare l’eccesso di scorte e supportare i prezzi.L’accordo sui tagli alla produzione finora è stato rispettato al 90%.
L’accordo siglato a novembre dello scorso anno tra paesi OPEC e non OPEC, tra cui la Russia, è volto al taglio della produzione pari a 1,8 milioni di barili entro giugno. L’OPEC potrebbe estendere i tagli in corso o applicare tagli più consistenti da luglio.
Sul Nymex, i future della benzina con consegna a marzo sono scesi di 1,3 centesimi, o dello 0,9%, a 1,514 dollari al gallone. Sulla settimana i future hanno chiuso in calo dello 0,2%.
Il combustibile da riscaldamento è sceso di 1,6 centesimi, o dell’1%, a 1,640 dollari al gallone. Sulla settimana i future hanno chiuso in calo dello 0,3%.
I future del gas naturale con consegna ad aprile sono saliti di 3,8 centesimi, o dell’1,4%, a 2,834 dollari per milione di BTU. Sulla settimana i future hanno chiuso in calo del 7%.
Questa settimana l’attenzione degli operatori sarà concentrata sui dati sulle scorte USA alla ricerca di nuove indicazioni sull’andamento della domanda e delle scorte nel principale consumatore mondiale.
Gli investitori continueranno inoltre a seguire le dichiarazioni dei principali produttori alla ricerca di segnali positivi che confermino l’adesione ai tagli alla produzione del prossimo anno.
In vista della prossima settimana, Investing.com ha compilato una lista di questi ed altri eventi significativi che potrebbero influenzare i mercati.
Martedì 28 febbraio
L’American Petroleum Institute pubblicherà il report settimanale sulle scorte di greggio.
Mercoledì 1 marzo
La U.S. Energy Information Administration rilascerà il report settimanale sulle scorte di greggio e benzina.
Giovedì 2 marzo
Il governo USA rilascerà il report settimanale sulle scorte di gas naturale.
Venerdì 3 marzo
Baker Hughes rilascerà i dati settimanali sul numero degli impianti di estrazione attivi negli Stati Uniti.