Investing.com - Il prezzo del greggio sale negli scambi della mattinata europea di questo lunedì, toccando il massimo di quasi quattro settimane tra le crescenti aspettative che i membri dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio decidano di estendere i tagli alla produzione quando si incontreranno questa settimana.
Il contratto del greggio West Texas Intermediate con consegna a giugno sale di 28 centesimi, o dello 0,6%, a 50,95 dollari al barile alle 2:35 ET (06:35 GMT). Nella notte, il prezzo ha toccato il massimo di 51,26 dollari, un livello che non si registrava dal 21 aprile.
Il riferimento USA è schizzato di 1,01 dollari venerdì. La scorsa settimana ha segnato un aumento settimanale di 2,49 dollari, con un’impennata del 5%, il secondo rialzo settimanale consecutivo.
Intanto, il greggio Brent con consegna a luglio sull’ICE Futures Exchange di Londra è in salita di 26 centesimi a 53,87 dollari al barile, dopo essere salito al massimo dal 19 aprile di 54,17 dollari.
I future del Brent scambiati sulla borsa di Londra sono rimbalzati di 1,10 dollari nella seduta precedente, registrando un’impennata di 2,77 dollari, circa il 5,2%, la scorsa settimana.
I ministri del petrolio dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio e degli altri principali produttori di greggio si incontreranno a Vienna il 25 maggio per decidere se estendere l’attuale accordo sul taglio della produzione oltre la scadenza del 30 giugno.
A novembre dello scorso anno, l’OPEC e altri 11 produttori tra cui la Russia hanno accettato di ridurre la produzione di circa 1,8 milioni di barili al giorno tra il 1° gennaio e il 30 giugno.
Molti analisti dei mercati prevedono che il cartello prolunghi i tagli per altri nove mesi, fino al marzo 2018, anziché sei come precedentemente previsto.
Si dice anche che l’OPEC potrebbe aumentare i tagli alla produzione, ma non è chiaro se una tale proposta possa venire accettata.
Finora, l’accordo sui tagli alla produzione ha avuto poco impatto sui livelli delle scorte globali, per via dell’aumento della produzione da parte dei produttori che non prendono parte all’accordo, come la Libia, e dell’incremento della produzione di petrolio da scisto USA.
I dati di venerdì di Baker Hughes mostrano che il numero degli impianti di trivellazione attivi negli Stati Uniti la scorsa settimana è salito per la diciottesima settimana consecutiva, il secondo aumento più lungo mai registrato, segnale che la produzione nazionale continuerà a salire.
Il numero degli impianti è salito di 8 unità a 720, sulla scia di una ripresa che dura da 11 mesi, al massimo dall’aprile del 2015.
Sul Nymex, i future della benzina con consegna a giugno salgono di 0,7 centesimi, o dello 0,4%, a 1,657 dollari al gallone, mentre il combustibile da riscaldamento con consegna a giugno è in salita di 0,3 centesimi a 1,589 dollari al gallone.
I future del gas naturale con consegna a giugno vanno su di 3,1 centesimi a 3,384 dollari per milione di BTU.