LONDRA (Reuters) - Quotazioni del greggio in stabilizzazione dopo le pressioni al ribasso della mattinata a causa dei dubbi sull'efficacia dei tagli alla produzione a guida Opec.
Il derivato sul Brent intorno alle 12,15 ora italiana ha azzerato le perdite recuperando quota 53 dollari. Anche il futures Usa tratta adesso intorno alla parità a 50,7 dollari.
Arabia Saudita e Kuwait, membri chiave dell'Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (Opec), sono a favore di un prolungamento alla seconda parte dell'anno dell'accordo sui limiti alla produzione con i paesi non membri. Ma la Russia, citando una contrazione delle scorte globali, non si è espressa su questo punto in vista dell'incontro congiunto in programma il 25 maggio.
Entrambi i benchmark sul greggio hanno perso terreno questa settimana complici i dubbi sull'efficacia dei tagli concordati da paesi Opec e non Opec di quasi 1,8 milioni di barili giornalieri nel primo semestre del 2017.
Dati Thomson Reuters Eikon mostrano consegne di greggio via mare al record di 48 milioni di barili giornalieri ad aprile, in crescita del 5,8% da dicembre.
Alcuni produttori che non hanno aderito ai tagli hanno aumentato le esportazioni.
"La ripresa dello shale Usa continua a sabotare... gli sforzi per stabilizzare un mercato saturo", osserva Lukman Otunuga, del futures brokerage FXTM.
La produzione Usa è balzata di quasi il 10% da metà 2016 a 9,25 milioni di barili, vicino ai livelli dei due maggiori produttori mondiali, Arabia Saudita e Russia.
L'AD di Total ha avvertito questa settimana che i prezzi potrebbero scendere ancora per effetto della crescente produzione Usa.
"Il taglio (concordato alla produzione), anche se viene prolungato, non farà una grande differenza", ha detto Sukrit Vijayakar, direttore della società di consulenza in tema di energy, Trifecta.