Investing.com - Il prezzo del greggio scende questo mercoledì, mentre gli investitori attendono i dati settimanali sulle scorte statunitensi di greggio e prodotti raffinati.
Il contratto del greggio West Texas Intermediate con consegna a settembre si attesta a 49,12 dollari al barile alle 3:35 ET (07:35 GMT), giù di 5 centesimi, o dello 0,1%.
Intanto, il greggio Brent con consegna ad ottobre sull’ICE Futures Exchange di Londra è in calo di 12 centesimi, o dello 0,2%, a 52,02 dollari al barile.
Il prezzo del greggio è sceso per la seconda seduta consecutiva negli scambi volatili di ieri.
La U.S. Energy Information Administration rilascerà il report settimanale ufficiale sulle scorte oggi alle 10:30 ET (14:30 GMT).
Gli analisti prevedono che le scorte di greggio siano scese di 2,7 milioni di barili alla fine della scorsa settimana, mentre le scorte di benzina dovrebbero essere diminuite di 1,4 milioni di barili e quelle di prodotti raffinati di 131.000 barili.
Alla chiusura dei mercati ieri, l’American Petroleum Institute ha dichiarato che le scorte di greggio statunitensi sono scese di 7,89 milioni di barili nella settimana terminata il 4 agosto.
Dal report API è emerso inoltre un aumento di 1,5 milioni di barili delle scorte di benzina, mentre le scorte di prodotti raffinati sono scese di 157.000 barili.
Ci sono spesso grosse differenze tra le stime API ed i dati ufficiali dell’EIA.
Intanto, i funzionari del comitato tecnico formato da membri OPEC e non-OPEC ieri hanno reso noto che si aspettano un maggiore rispetto dell’accordo sui tagli alla produzione.
Secondo gli ultimi calcoli, il rispetto dell’accordo è sceso all’86% a luglio, il minimo da gennaio.
L’OPEC e i 10 produttori che non fanno parte del cartello, tra cui la Russia, hanno deciso di tagliare 1,8 milioni di barili al giorno a partire dall’inizio dell’anno fino al marzo del 2018, per ridimensionare l’eccesso delle scorte globali e riequilibrare il mercato.
Finora, l’accordo sui tagli alla produzione ha avuto poco impatto sui livelli delle scorte globali, per via dell’aumento della produzione da parte dei produttori che non prendono parte all’accordo, come la Libia e la Nigeria, e dell’incremento della produzione di petrolio da scisto USA.
Intanto, sul Nymex i future della benzina con consegna a settembre sono stabili a 1,602 dollari al gallone, mentre il combustibile da riscaldamento con consegna a settembre è sceso di 0,8 centesimi a 1,620 dollari al gallone.
I future del gas naturale con consegna a settembre vanno giù di mezzo centesimo a 2,818 dollari per milione di BTU.