Investing.com - Il prezzo del greggio scende negli scambi europei di questo mercoledì mattina, staccandosi dal massimo di oltre tre settimane dopo i dati nella notte che hanno rivelato un inatteso aumento delle scorte di greggio USA.
Il contratto del greggio West Texas Intermediate con consegna a giugno scende di 39 centesimi, o dello 0,8%, a 48,27 dollari al barile alle 3:35 ET (07:35 GMT). Il riferimento USA è sceso di 19 centesimi ieri.
All’inizio della settimana, il prezzo è schizzato al massimo dal 28 aprile di 49,66 dollari sulla scia della notizia che Arabia Saudita e Russia sono d’accordo a prolungare i tagli alla produzione per altri nove mesi fino al marzo del 2018.
Intanto, il greggio Brent con consegna a luglio sull’ICE Futures Exchange di Londra è in calo di 27 centesimi a 51,38 dollari al barile, dopo essere sceso di 17 centesimi ieri. Il riferimento globale ha segnato il massimo dal 21 aprile di 52,63 dollari lunedì.
Alla chiusura dei mercati ieri, l’American Petroleum Institute ha dichiarato che le scorte di greggio statunitensi sono salite di 882.000 barili nella settimana terminata il 12 maggio.
Dal report API è emerso inoltre un calo di 1,78 milioni di barili delle scorte di benzina, mentre le scorte di prodotti raffinati sono aumentate di 1,79 milioni di barili.
La Energy Information Administration rilascerà il report settimanale ufficiale sulle scorte oggi alle 10:30 ET (14:30 GMT). Ci sono spesso grosse differenze tra le stime API ed i dati ufficiali dell’EIA.
Gli analisti prevedono che le scorte di greggio siano scese di 2,3 milioni di barili alla fine della scorsa settimana, mentre le scorte di benzina dovrebbero essere diminuite di 731.000 barili e quelle di prodotti raffinati di 1,0 milioni di barili.
Il prezzo del greggio ha visto un’impennata all’inizio della settimana in seguito alle parole del ministro dell’energia saudita Khalid al-Falih e del suo corrispettivo russo Alexander Novak, che si sono detti a favore del prolungamento dell’accordo sui tagli alla produzione per altri nove mesi fino al marzo del prossimo anno.
Tuttavia, gli altri 12 membri dell’OPEC e altri produttori che hanno aderito all’accordo decideranno dell’estensione in occasione del vertice del 25 maggio.
A novembre dello scorso anno, l’OPEC e altri produttori tra cui la Russia hanno accettato di ridurre la produzione di circa 1,8 milioni di barili al giorno tra gennaio e giugno ma finora la decisione ha influito poco sui livelli delle scorte.
Il greggio è crollato al minimo di cinque mesi all’inizio del mese: i timori per l’aumento della produzione statunitense fanno dubitare gli investitori della capacità dell’OPEC di riequilibrare il mercato.
Il numero degli impianti USA è in salita da 17 settimane consecutive al massimo dall’agosto del 2015, segnale che sono possibili nuovi aumenti della produzione nazionale.
Intanto, sul Nymex i future della benzina con consegna a giugno sono stabili a 1,592 dollari al gallone, mentre il combustibile da riscaldamento con consegna a giugno scende di 0,8 centesimi a 1,507 dollari al gallone.
I future del gas naturale con consegna a giugno sono in calo di 0,9 centesimi a 3,221 dollari per milione di BTU.