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Il petrolio riscende ai minimi da novembre, timori per le scorte

Pubblicato 27.03.2017, 15:52
Aggiornato 27.03.2017, 15:52
© Reuters.  Il petrolio riscende ai minimi da novembre, timori per le scorte

© Reuters. Il petrolio riscende ai minimi da novembre, timori per le scorte

Investing.com - Il prezzo del greggio scende negli scambi della mattinata statunitense di questo lunedì, avvicinandosi ai minimi dalla fine di novembre, nell’incertezza sul prolungamento o meno dei tagli alla produzione oltre giugno.

Il contratto del greggio West Texas Intermediate con consegna a maggio scende di 77 centesimi, o dell’1,6%, a 47,20 dollari al barile alle 9:50AM ET (13:50GMT). Il riferimento USA è sceso a 47,01 dollari mercoledì della scorsa settimana, un livello che non si registrava dal 30 novembre.

Intanto, il greggio Brent con consegna a maggio sull’ICE Futures Exchange di Londra scende di 64 centesimi a 50,28 dollari al barile. Il riferimento globale ha toccato il minimo di 49,71 dollari nella seduta precedente, il minimo dal 30 novembre.

Secondo Baker Hughes, il numero degli impianti di estrazione attivi negli Stati Uniti la scorsa settimana è salito di 21 unità, segnando il decimo aumento settimanale consecutivo. Il totale è a quota 652, il massimo dal settembre del 2015.

Il greggio è crollato questo mese nei timori che la produzione di petrolio di scisto USA possa minare gli sforzi dei principali produttori per riequilibrare il mercato globale del petrolio.

A novembre l’OPEC ha deciso di ridurre la produzione di circa 1,2 milioni di barili al giorno tra gennaio e giugno. La Russia ed altri 10 paesi non membri dell’organizzazione hanno accettato di tagliare la loro produzione di 600.000 barili al giorno.

In totale, è stato deciso di ridurre la produzione di 1,8 milioni di barili al giorno a 32,5 milioni per il primo semestre dell’anno, ma finora la decisione ha avuto poco impatto sui livelli delle scorte.

Un comitato di ministri dell’energia di paesi produttori OPEC e non-OPEC ha deciso di riunirsi nuovamente ad aprile per decidere se l’accordo per limitare la produzione debba essere o meno esteso per altri sei mesi.

La dichiarazione non ha sortito effetti sugli investitori che invece speravano in notizie più concrete sull’eventuale prolungamento dei tagli oltre giugno.

Il ministro per l’energia russo Alexander Novak ha dichiarato che è ancora troppo presto per decidere se prolungare o meno l’accordo, nonostante l’accordo stia funzionando e tutti i paesi siano impegnati a rispettarlo al 100%.

Sul Nymex, i future della benzina con consegna ad aprile scendono di 1,3 centesimi, o dello 0,8%, a 1,602 dollari al gallone, mentre il combustibile da riscaldamento con consegna ad aprile scende di 1,8 centesimi a 1,485 dollari al gallone.

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