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Il prezzo dell’oro resta debole per via del dollaro forte

Pubblicato 18.10.2017, 14:41
Aggiornato 18.10.2017, 14:41
© Reuters. Il prezzo dell’oro resta debole per via del dollaro forte

Investing.com - Il prezzo dell’oro resta in calo questo mercoledì, con il dollaro supportato ancora dalle speculazioni sul prossimo presidente della Federal Reserve, senza tenere conto dei dati deludenti sul settore immobiliare statunitense.

Sul Comex, i future dell’oro scendono di 4,75 dollari, o dello 0,37%, a 1.281,45 dollari l’oncia troy alle 08:40 ET (12:40 GMT) il minimo dal 9 ottobre.

Secondo il Dipartimento per il Commercio USA, il numero delle nuove costruzioni e delle concessioni edilizie è diminuito molto più del previsto a settembre, ridimensionando l’ottimismo per lo stato di salute del settore immobiliare statunitense.

Tuttavia il biglietto verde resta supportato dalle voci di lunedì secondo cui il Presidente USA Donald Trump preferirebbe l’economista di Stanford John Taylor per sostituire la Presidente della Federal Reserve Janet Yellen il prossimo anno. Taylor è considerato più interventista rispetto a Yellen.

Trump dovrebbe incontrarsi con Yellen nel corso della settimana per discutere della ricerca di un nuovo candidato al suo ruolo.

Gli operatori dei mercati tengono d’occhio inoltre l’attuale Governatore della Fed Jerome Powell e l’ex membro della Fed Kevin Warsh come potenziali candidati per succedere a Yellen al termine del suo mandato, a febbraio.

L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,13% a 93,47, staccandosi dal massimo di una settimana e mezzo di 93,64 segnato precedentemente.

L’oro risente dell’andamento dei tassi USA e del dollaro. Un dollaro forte rende l’oro più costoso per i titolari di altre valute, mentre l’aumento dei tassi USA fa salire il costo degli investimenti senza rendimento come i lingotti.

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Sempre sul Comex, i future dell’argento vanno giù dello 0,42% a 16,97 dollari l’oncia troy.

Intanto, i future del rame scendono dello 0,11% a 3,193 dollari la libbra. Il prezzo del metallo rosso ha visto un’impennata al massimo dall’agosto del 2014 all’inizio della settimana, spinto dai report economici incoraggianti in Cina, il principale consumatore mondiale del metallo industriale.

Gli investitori seguiranno da vicino il congresso del partito comunista cinese alla ricerca di indicazioni sull’andamento futuro della politica monetaria della seconda economia mondiale.

Il congresso, che si svolge ogni cinque anni, ha il fine di approvare nuove politiche e di assegnare le cariche alle persone che guideranno la nazione asiatica per il prossimo quinquennio.

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